Dicembre si blocca: cosa ci aspetta davvero dal 7 in poi secondo le ultime tendenze meteo
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L’anticiclone si prepara a dominare l’Italia: ecco perché potrebbe durare più del previsto
Il mese di dicembre era iniziato con l’idea — quasi la speranza — che l’inverno mostrasse finalmente il suo volto più dinamico. Invece, le ultime analisi meteo raccontano un quadro molto diverso: a partire dal 7 dicembre, e per tutta la parte finale della prima decade, l’Italia sarà avvolta da un anticiclone sempre più forte. Una struttura stabile e persistente che tenderà a schiacciare sotto di sé correnti fredde, nuvole e perturbazioni, trasformando gran parte del Paese in una sorta di “bolla” mite in quota ma con aria spesso umida nei bassi strati.
È una situazione che gli esperti definiscono tipica delle fasi anticicloniche invernali: atmosfera stabile, temperature più alte soprattutto sopra le inversioni termiche e, paradossalmente, più freddo nelle pianure e nelle vallate dove nebbie e nubi basse possono persistere per molte ore. Ed è proprio questo scenario che sembra delinearsi dal weekend dell’Immacolata in avanti, con un miglioramento generale ma anche con alcuni effetti collaterali tutt’altro che rari durante l’inverno italiano.
Dal 7 dicembre: alta pressione dominante, nebbie e un’Italia “a due velocità”
Il vortice che fino al 6 dicembre influenzerà ancora parte della Penisola inizierà a scivolare verso il Mediterraneo orientale, lasciando spazio a un anticiclone robusto in risalita dall’Europa occidentale. Dal 7 dicembre il suo impatto diventerà evidente: tempo più stabile, cieli spesso sereni in quota e temperature in aumento, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord lontane dalle inversioni.
Al suolo, però, emergeranno condizioni molto differenti. La Val Padana e alcune valli interne del Centro Italia saranno soggette a un marcato ristagno dell’umidità, con la formazione di nebbie dense, foschie persistenti e nubi basse che potranno limitare le temperature diurne e accentuare il freddo percepito. Anche l’alto Tirreno potrebbe vedere qualche disturbo, con locali addensamenti dovuti a leggere correnti sudoccidentali, pur senza fenomeni significativi.
Il resto d’Italia vivrà una fase complessivamente tranquilla e in parte soleggiata, anche se con cieli talvolta offuscati dal passaggio di velature alte, segno della coda di sistemi perturbati che scorrono molto più a nord rispetto alla Penisola.

Quanto durerà questa fase e quando potrebbe tornare la pioggia?
Secondo l’evoluzione attuale, il blocco anticiclonico sembra destinato a consolidarsi fino all’inizio della seconda decade di dicembre. Sarà solo tra il 12 e il 14 che dall’Atlantico potrebbe tentare un affondo un nuovo flusso perturbato, ma la traiettoria e la forza di questo possibile cambiamento restano al momento molto incerte.
È quindi probabile che gran parte della prima metà del mese sia segnata da stabilità diffusa, mitezza in quota e scarsa dinamicità atmosferica, con gli unici fenomeni rilevanti confinati alle aree soggette a inversioni termiche. Per vedere piogge organizzate o nevicate in montagna bisognerà attendere almeno la metà di dicembre, e anche questo scenario necessita di conferme dai prossimi aggiornamenti.
In sintesi, l’Italia si avvia verso giorni dominati dall’anticiclone, tra sole offuscato, nebbie persistenti e temperature meno invernali del previsto. Un quadro che potrebbe cambiare, sì, ma non prima di diversi giorni. E come sempre, sarà il Mediterraneo — e la sua imprevedibile energia — a decidere quando rompere questo equilibrio così stabile.
