“Dobbiamo dirvi addio”, chiude dopo 65 anni uno dei quotidiani più famosi | Ha fatto la storia del nostro Paese ma non hanno più soldi

Uno storico giornale chiude

Uno storico giornale chiude - Wikicommons - Focusicilia.it

L’ormai conclamata crisi economica colpisce anche l’editoria. Uno storico giornale del nostro Paese ha chiuso i battenti una volta per tutte

Quando i problemi economici di un Paese colpiscono anche il mondo dell’informazione e dell’editoria significa che il tessuto connettivo dell’intera comunità è sul punto di sbriciolarsi. Ed è proprio ciò che sta succedendo in questo momento in Italia.

Un giornale storico, un quotidiano che ha segnato intere generazioni di lettori, sta per sospendere le sue pubblicazioni giornaliere. La notizia, pur se drammatica, non può in realtà sorprendere più di tanto.

La crisi dell’editoria non è di oggi, questo è fuori discussione. I dati sulle vendite di quotidiani e riviste parlano chiaro: il calo delle vendita delle copie giornaliere è inarrestabile ed è un fenomeno iniziato più di vent’anni fa.

Una delle conseguenze di questo graduale ma irreversibile tracollo è la difficoltà sempre maggiore di sostenere i costi di gestione di un giornale. Problemi a volte insuperabili e che possono portare a una decisione drastica.

La chiusura del quotidiano è inevitabile

La chiusura di un quotidiano storico è sempre un colpo al cuore per tutti i suoi lettori. In questo caso poi ancora di più, visto che abbiamo a che fare con un prezioso e insostituibile punto di riferimento di un’intera comunità. Una notizia che ha il sapore amaro della fine di un’epoca e che nessuno a Livorno e dintorni avrebbe mai voluto leggere.

Dopo 53 anni di vita Il Vernacoliere”, storico mensile satirico toscano, vera e propria istituzione culturale e linguistica della cittadina toscana, sospenderà le sue pubblicazioni dopo l’uscita del numero di novembre. L’annuncio è arrivato direttamente dalla voce del suo fondatore e direttore, Mario Cardinali, l’uomo che per decenni ha guidato la rivista con ironia sferzante e la schietta irriverenza del vernacolo livornese. Una decisione inevitabile, ma presa a malincuore, dettata da ragioni economiche e dalla necessità di una profonda riflessione sul futuro.

Il Vernacoliere chiude le pubblicazioni
Il Vernacoliere chiude le pubblicazioni – Wikicommons – Focusicilia.it

La necessità di una “pausa di riorganizzazione”

Cardinali ha motivato la scelta con la semplice ma drammatica logica dell’aritmetica editoriale: “Nessuno è eterno, serve una pausa di riorganizzazione. I costi hanno superato ormai gli incassi”. La sostenibilità economica è da tempo una sfida insormontabile per molte pubblicazioni cartacee. L’aumento dei costi della carta, della stampa e della distribuzione, unito al calo delle vendite in edicola che penalizza soprattutto i giornali di nicchia o non legati all’informazione quotidiana ha creato un divario incolmabile per la rivista.

Dopo anni di resistenza anche il “Vernacoliere“, simbolo di un’editoria libera e indipendente, ha dovuto capitolare di fronte alle difficoltà finanziarie. La “pausa di riorganizzazione” annunciata da Cardinali lascia uno spiraglio di speranza per il futuro. Non si tratta tecnicamente di una chiusura definitiva ma di un congelamento delle attività per permettere di ripensare il modello editoriale. È evidente, però, che la rivista dovrà confrontarsi con l’attuale panorama digitale e con le sfide di un mercato che ha cambiato radicalmente le sue regole.