Ecomafie, Legambiente: i soldi in Sicilia si fanno su animali, cemento e rifiuti

Ciclo illegale delcementoe deirifiuti. Reati contro glianimalie lespecie protette. Incendi. Assalto alpatrimonio culturaleecorruzioneconnessa a opere pubbliche, gestione di rifiuti, depurazione, concessione di autorizzazioni ambientali alle imprese. Sono solo alcuni dei tanti, tantissimireati ambientali in Italia. Un fenomeno che pesa sempre più, i cui numeri salgono invece che diminuire e che arricchisce leecomafie. Sicilia, Calabria, Puglia e Campania sono le regioni in cui i reati legati alle ecomafie si consumano di più secondo Legambiente che firma ilrapporto Ecomafia 2023. Il fenomeno però è diffuso come spiegano dall’Associazione. “In Italia le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fannoaffari d’oro“. Sì perché accanto alla deturpazione, allo sfregio e alla devastazione che spesso accompagnano i reati ambientali c’è un giro d’affari enorme e internazionale. “Tutto il mercato illegale nella Penisola è valso agli ecomafiosi nel 2023 ben8,8 miliardi“. I reati ambientali in Italia nel 2023 sono35.487, +15,6%rispetto al 2022, con una media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora. Illeciti che si concentrano soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare nelle quattro regioni a tradizionalepresenza mafiosa–Campania, Puglia,Siciliae Calabria– dove si concentra il 43,5% deli illeciti penali, +3,8% rispetto al 2022. Nel dettaglio la Sicilia conta 3922 reati, 3515 persone denunciate, 29 arresti e 615 sequestri. Numeri che incidono per l’11% sul totale nazionale. “Nel rapporto, relativo ai dati del 2023, emerge l’aggravarsi della situazione nell’isola, che diventa la seconda regione per ecoreati consumati con un drammatico aumento del 35%. Tra questi, come purtroppo è sempre avvenuto quando sono state annunciate improponibilisanatorie, consolida il suo primo posto per i reati commessi nel settore del ciclo del cemento, a causa della gravissima piaga dell’abusivismo edilizio, concentrato per quasi la metà nel Sud”. È il commento diTommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia. Leggi anche –Sicilia, le case al mare abusive restano in piedi: cosa c’è nella nuova sanatoria Ciclo illegale del cemento, reati contro la fauna e ciclo dei rifiuti sono le tre principali filiere su cui nel 2022 si è registrato il maggior numero di illeciti. A farla da padrone quelli relativi alcemento illegale, (dall’abusivismo edilizio agli appalti) che ammontano a 12.216, pari al 39,8% del totale, con una crescita del +28,7% rispetto al 2021. Dietro c’è ungrosso giro d’affari,in crescitarispetto agli anni scorsi. Da Legambiente stimano per l’abusivismo edilizioun incremento di guadagno per le ecomafie da 1,8 a 2 miliardi di euro. I reati di questi tipo inSicilia incidono per il 9,1%sui numeri nazionali. In Sicilia le ecomafie hanno compiuto 1181 reati legati al ciclo del cemento secondo quanto risulta dal report di Legambiente. Le persone denunciate sono 1193 e i sequestri 206. Leggi anche –Protezione di spiagge, habitat e fauna: Legambiente Sicilia scrive alla Regione Per quanto riguarda gli illeciti penali contro lafauna, in tutto il territorio nazionale nel 2023 se ne contano 6.581, in aumento del +4,3% rispetto al 2021 e 5391 persone denunciate (+7,6%). Alte le percentuali di reati contro glianimaliinSicilia che è la prima in Italia per illeciti. Il valore siciliano incide per il 14,7% sul totale nazionale con 977 reati e 1008 persone denunciate. D’altra parte, come vi abbiamo raccontato sulle pagine di FocuSicilia, la Sicilia è al centro di un mercato nero internazionale per irapaci. Servono decine di migliaia di euro per un esemplare adulto addestrato, qualche migliaio per i pulcini e le uova. Accanto c’è il danno che l’attività umana fa all’habitat e a tanti animali migratori che per questo sono a rischioestinzione. Leggi anche –Ambiente, in Italia sei estinzioni in pochi anni. Solo il 50% della fauna non rischia Per quanto riguarda ilciclo dei rifiutiin Italia si è assistito a una riduzione “sia del numero di illeciti penali, 5.606, (−33,8%), sia delle persone denunciate (6.087, −41%), ma aumentano leinchiestein cui viene contestata l’attività organizzata ditraffico illecito di rifiuti(268 contro le 151 del 2021). Crescono anche gli illeciti amministrativi (10.591, +21,4%). In Sicilia il totale dei reati legati al ciclo dei rifiuti è di 726, le persone denunciate sono 949, gli arresti 29 e i sequestri 256. Il totale dell’incidenza sui dati nazionali è del 7,9%. Un problema enorme per laSicilia, quello dei rifiuti. Ancora oggi le percentuali diraccolta differenziatacrescono ma non abbastanza e non dappertutto. Le tre Città metropolitane –Palermo, Catania e Messina– sfuggono dai radar. In più va detto che le discariche sono praticamnete sature e periodicamnete si va prima inbloccoe poi inderogaper poetere conferire lo stesso. Il risultato è che spesso la spazzatura fa bella mostra di sé in strada.