Edilizia popolare, in Sicilia servono 30 mila case. Sunia: 2.000 sfratti nel 2023

Edilizia popolare, in Sicilia servono 30 mila case. Sunia: 2.000 sfratti nel 2023

“Mentre ilGovernonazionale e l’esecutivo regionale mascherano dietro provvedimenti come il‘Salva-Casa’condoni ederegolamentazioni ediliziea esclusivo vantaggio di rendite e speculazioni, resta inevase la richiesta delSuniae dellaCgil, sostenuta da 50 mila cittadini firmatari della petizione, di un nuovo Piano Casa per affrontare i disagio abitativo”: lo affermaGiusy Milazzo,segretaria diSunia Sicilia,che fornisce i numeri aggiornati degli sfratti e della necessità di case popolari. Il nuovo piano, secondo il sindacato inquilini, “deve avere come cardini l’aumento degli alloggi pubblici disponibilie la manutenzione del patrimonio esistente. Inoltre, interventi strutturali e continuativi per ridurre il peso degli affitti, per lariqualificazione edilizia, urbanistica e socialedelle periferie e per la regolamentazione degli affitti brevi”. “La situazione è grave in Sicilia”, afferma Milazzo, “dai dati resi noti dalMinistero degli interniemerge che nel 2023 sono state 4905 le richieste di esecuzione, 925 gli sfratti eseguiti con l’ufficiale giudiziario e2.047 gli sfratti emessi,di cui 733 per morosità quasi sempre incolpevole. A fronte di questo registriamo una insufficiente offerta di edilizia pubblica, conlunghi tempiper lapubblicazione delle graduatoriee per leassegnazioni. Stimiamo che il fabbisogno sia oggi di 30 mila unità immobiliari”. Il Sunia rileva che oltre 800 sfratti sono emessi per lanecessità del locatore di utilizzare gli immobili per la locazione turistica,giudicata più redditizia. “Le locazioni brevi”, ricorda Milazzo, “godono di unafiscalità di enorme vantaggioe nessuna limitazione ai valori dei canoni applicati. Come ormai denunciamo da anni l’effetto di questa tipologia contrattuale ha fortemente causato unaespulsione dei residenti dalla città consolidata,riducendo fortemente l’offerta di immobili per la locazione di lungo periodo”. Gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entratedimostrano, rileva la nota, che in Italia dal 2019 ad oggi,quasi 110 mila interi alloggi della piccola proprietànon sono più disponibili per la locazione “residenziale” e oltre 120.000 sono stati sottratti allalocazione di lungo periodo(contratti superiori ai 3 anni). Il trend è comune a tutte le zone del paese e per quanto riguarda la Sicilia è emblematico il caso diPalermodove la presunta diminuzione dellapercentuale di sfratti eseguitipari a -27,6 % rispetto al 2022 corrisponde alla diminuzione (-26%) riportata dall’Omi che dal 2019 al 2023 si è riscontrata neicontratti registrati di lunga durataovvero superiori ai tre anni. “Occorre subito ripristinare il sostegno economico alle famiglie in affitto a basso reddito”, conclude Milazzo, “e sostenere quelle che non riescono a corrispondere i canoni perdifficoltà economiche,attuare una politica direcupero degli immobilidismessi per realizzare nuovi alloggi di edilizia pubblica rendendo adeguata l’offerta alle esigenze della popolazione più fragile,regolamentare gli affitti brevi e incentivare l’ utilizzo del patrimonio abitativo privatoper la locazione concordata a canoni sostenibili”.