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Elettricità, in Sicilia dopo la pandemia cresce il consumo. I dati di Terna

I consumi di energia elettrica tornano ai livelli del 2019, toccando quota 1,4 miliardi di kWh. E solo il 33 per cento è da fonti rinnovabili. Il dato è stato diffuso dal gestore della rete elettrica nazionale

A maggio i consumi elettrici della Sicilia sono risultati pari a 1,4 miliardi di kWh, in crescita del 2,4 per cento rispetto a maggio 2020 e sostanzialmente in linea con quelli registrati a maggio 2019 ( meno 0,2 per cento). Lo riporta Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione. Nei primi cinque mesi dell’anno la domanda risulta in crescita del 3,8 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2020. E le fonti rinnovabili hanno coperto un terzo della domanda elettrica regionale.

Aumenta anche il consumo industriale

L’indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazional, ovvero grandi industrie dei settori cemento, calce e gesso, siderurgia, chimica, meccanica, mezzi di trasporto, alimentari, cartaria, ceramica e vetraria, metalli non ferrosi, conferma anche per questo mese il ritorno sostanziale dei consumi industriali ai livelli pre-Covid. L’indice risulta in crescita del 15 per cento rispetto a maggio 2020 e, soprattutto, del 3,5 per cento rispetto a maggio 2019. Si rileva, inoltre, una variazione congiunturale leggermente positiva (più 0,3 per cento) rispetto ad aprile. In flessione, invece, i consumi dei comparti della cartaria e degli alimentari. In Sicilia, in particolare, il campione dei consumi dei clienti industriali monitorato da Terna, è in crescita del 4,4 per cento rispetto a maggio 2019. Positivi i comparti di meccanica e cemento, calce e gesso. In ripresa la siderurgia, in calo il settore della chimica. 

In Italia la domanda in crescita del 8,5%

Anche in Italia, a maggio, la domanda di energia elettrica, pari a 24,5 miliardi di kWh, è risultata in crescita dell’8,5 per cento rispetto a maggio del 2020, mese fortemente influenzato dal calo del fabbisogno dovuto alle iniziative messe in atto per contenere la pandemia da Covid-19. A livello industriale, l’indice Imcei ha registrato una performance fortemente positiva rispetto allo stesso mese del 2020, grazie alla crescita di quasi tutti i settori monitorati da Terna, tornando sopra i livelli pre-pandemia. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 46 per cento della domanda mensile.

Temperatura più bassa, meno consumi

Analizzando nel dettaglio i dati di maggio, quest’anno il mese ha avuto un numero di giorni lavorativi superiore (21 contro 20) e una temperatura media mensile inferiore di circa 2 gradi centigradi rispetto a maggio del 2020. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura diventa più 9,5 per cento. A livello territoriale la variazione tendenziale di maggio è stata ovunque positiva: più 9 per cento al Nord, più 8,6 per cento al Centro e più 7,2 per cento al Sud. In termini congiunturali si è invece registrata una flessione dell’1,6 per cento rispetto ad aprile. Nei primi cinque mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in crescita del 6,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con  più 7,5 per cento in termini rettificati.

Quasi tutta l’energia è prodotta in Italia

Nel mese di maggio la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’86 per cento con produzione nazionale e per la quota restante, il 14 per cento, dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,3 miliardi di kWh) ha registrato un calo dell’1 per cento rispetto a maggio 2020. In aumento le fonti eolica (più 15,1 per cento) e fotovoltaica (più 5,9 per cento); in flessione le fonti termica (meno 0,4 per cento), geotermica (meno 2,9) e idrica (meno  11,4). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a più 170 per cento per un effetto combinato dell’aumento dell’import del 58,1 per cento e di una riduzione dell’export di 78,3 punti percentuali. Considerati i valori anomali dei consumi elettrici registrati a partire da marzo 2020, anche per questo mese Terna ha ritenuto opportuno condurre un’analisi statistica supplementare prendendo come riferimento l’anno 2019. Secondo i dati di Terna, il valore di fabbisogno elettrico di maggio 2021 risulta in calo del 4,4 per cento rispetto a maggio 2019 (meno 3,3 per cento in termini rettificati), sostanzialmente per effetto della riduzione della richiesta del settore dei servizi. Il valore dei primi cinque mesi del 2021 è in calo del 2,1 per cento rispetto all’omologo periodo del 2019 (meno 1,9 per cento rettificato). L’analisi dettagliata della domanda elettrica mensile provvisoria del 2021 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla sul sito di Terna, mentre i dati in tempo reale sono disponibili sull’app mobile.

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Redazione
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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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