“Emanuela Orlandi è vive”, dopo 30 anni le parole che tutti volevano sentire: sanno dove si trova ma lei non vuole…
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Lele Mora torna a parlare del caso Orlandi con rivelazioni clamorose, ma prive di riscontri ufficiali. L’ex agente dei vip sostiene che Emanuela sarebbe viva e si troverebbe in Austria, ma nessuna fonte istituzionale conferma la versione.
Durante un’intervista rilasciata al programma televisivo “Le Iene”, Lele Mora ha affermato che Emanuela Orlandi sarebbe viva e vivrebbe in un convento di clausura in Austria. Secondo il suo racconto, la giovane — scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma — avrebbe scelto di non farsi trovare.
Mora sostiene che a rivelargli queste informazioni sarebbe stato Alì Agca, l’ex terrorista turco che nel 1981 attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II: «Mi ha raccontato tutto», ha dichiarato Mora, aggiungendo però di non poter condividere pubblicamente ciò che Agca gli avrebbe confidato riguardo al movente dell’attentato.
Al momento, le autorità italiane e vaticane non confermano in alcun modo quanto dichiarato. Le parole di Mora si aggiungono alla lunga scia di testimonianze e versioni emerse in oltre quarant’anni di indagini, spesso senza riscontri concreti.
Il caso Orlandi resta aperto presso la Procura di Roma e sono in corso da tempo collaborazioni e scambi di atti con il Vaticano. Le ipotesi investigative ufficiali non contemplano, al momento, alcuna pista che porti in Austria.
Mora parla anche del Vaticano e del futuro Papa
Nell’intervista, Lele Mora ha commentato anche il quadro interno del Vaticano, affermando che il cardinale Pietro Parolin — attuale Segretario di Stato — potrebbe diventare Papa “entro un mese o due”. Anche questa dichiarazione, come le altre, non trova alcun riscontro ufficiale.
L’ex agente, inoltre, ha raccontato di essere “molto amico di Putin” e di aver tentato di organizzare un incontro mediatico tra Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky e Giorgia Meloni, ipotizzando perfino una presenza a Sanremo per annunciare una pace in Ucraina: un progetto che, secondo Mora, sarebbe sfumato per il mancato via libera di Donald Trump.
Tra le altre affermazioni non verificate, Mora ha sostenuto addirittura che Mu’ammar Gheddafi sarebbe vivo e si troverebbe in Africa, una tesi ovviamente priva di fondamento e contraddetta da tutte le fonti internazionali.

Un caso ancora irrisolto, che richiede prudenza
Le dichiarazioni di Mora hanno inevitabilmente riacceso il dibattito pubblico su uno dei misteri più dolorosi della storia italiana. Tuttavia, gli investigatori ribadiscono da anni l’importanza di non alimentare false speranze né diffondere informazioni prive di verifica, che rischiano solo di confondere ulteriormente un caso già complesso.
L’unica certezza, a oggi, è che non esiste alcuna prova ufficiale che confermi quanto dichiarato da Lele Mora.
