Emergenza rifiuti a Catania, discarica chiusa. Danni per decine di Comuni

Emergenza rifiuti a Catania, discarica chiusa. Danni per decine di Comuni

ACataniae in Sicilia Orientaleè di nuovo emergenza rifiuti.Ladiscarica Tmb di Lentini,gestita dalla societàSicula Trasporti in amministrazione giudiziaria,ha chiuso i battenti da mezzogiorno del 21 giugno, gettando nel caos centinaia di Comuni, a cominciare da Catania.La Regione cerca di correre ai ripari,con un’ordinanza del presidenteRenato Schifani, non ancora pubblicata mentre scriviamo, che dovrebbe indicare gli impianti su cui“dirottare” i rifiuti non accettatidalla Tmb. Scene che non sono nuove ai piedi dell’Etna, ma che stavolta non sono frutto di un’emergenza dell’ultimo momento,bensì di una vicenda burocratica che si trascina da tempo. Sicula Trasporti, infatti, ha comunicato venerdì scorso di aver sospeso le attività permancanza di autorizzazioni da parte della Regione.L’azienda cita “il provvedimento dell’assessorato del Territorio e dell’Ambiente, Servizio 1 ‘Autorizzazioni e valutazioni Ambientali’”, col quale si nega alla discarica “l’autorizzazione al proseguimento delle attività in essere“. Da qui lostop al conferimento dei rifiuti. Leggi anche –Rifiuti, sono meno ma costano di più. A Catania la Tari più cara d’Italia La nota aziendaleè stata pubblicata dall’Ansa Sicilia.Sicula Trasporti afferma di “doversi adeguare alleperplessità degli Enti preposti al controlloed allaregolamentazione del ciclo dei rifiuti,senza però condividerle”, e dispone la chiusura dell’impianto Tmb “sino alla definizione delle istanze e/o differentiprovvedimenti dell’Autorità Competente“. Proprio quelli che sono allo studio della Regione, come comunicato dall’assessore all’Ambiente e all’EnergiaRoberto Di Mauro.L’assessore ha convocato i vertici delleAsp di Messina, Catania, Ragusa e Siracusae diArpa Sicilia.Durante la riunione è stato discusso il provvedimento che dovrà adottare il presidente della Regione. L’obiettivo è consentire “ilconferimento temporaneo dei rifiuti,prima destinati al Tmb di Lentini e poi in altre discariche, inulteriori impianti già autorizzatinell’Isola. Superando così ledifficoltà di smaltimento per numerosi Comuni“. Leggi anche –Rifiuti ed extracosti per i Comuni. Regione: “Rifinanzieremo i 45 milioni” Una nuova riunione è stata convocata per oggi. A stretto giro dovrebbe arrivare anche l’ordinanza del Presidente della Regione.Nel frattempo, come detto, i Comuni della Sicilia orientale vivono situazioni di disagio. Ilsindaco di Catania Enrico Trantinoha stabilito di “sospendere i mercati domenicali (mercati bio e mercatini delle Pulci), disponendo lachiusura temporanea fino a nuove disposizioni“. Il primo cittadino, inoltre, ha raccomandando alle famiglie di attenersi alcalendario della raccolta differenziata. Quanto ai mercati storici, laFierae laPescheria,la loro apertura è stata consentita. Con la raccomandazione dirispettare le regole di smaltimento dei rifiuti.Se gli operatori non dovessero farlo, ha precisato Trantino, “il giorno dopo saremo costretti aimpedire il montaggio delle installazioni“. Disagi su disagi, insomma. A fronte di unatassa sui rifiutiche a Catania, secondo icalcoli del Servizio Fisco e Previdenza della Uil, ètra le più care d’Italia. Leggi anche –La Tari in Sicilia è carissima. Costo rifiuti da record a Catania e Trapani Nelle stesse ore in cui si attende lafirma di Schifaniper risolvere l’emergenza rifiuti, arriva il ricorso delle associazioni ambientaliste –Legambiente Sicilia, Wwf Sicilia e Zero Waste Sicilia– contro “ildecreto del Consiglio dei Ministri del 22 febbraioche ha nominato il Presidente della Regione in caricaCommissario straordinario per la gestione dei rifiuti“. Secondo le associazioni, rappresentate daGiampiero Trizzino,ex deputato regione ed esperto di diritto ambientale, “al momento della nomina di Schifani, non sussisteva alcuna dellecondizioni ammesse dalla leggeper ricorrere all’esercizio dei poteri straordinari”. Di conseguenza, per Legambiente e gli altri ricorrenti, “la nomina è da ritenersi illegittima,ben potendo operare con i poteri ordinari”. Sullo sfondo la questione degli inceneritori. “È evidente chesi tratta solo di un pretesto,attraverso la violazione e la forzatura della normativa esistente. Solo perprovare a realizzare gli inceneritori,che sono degliimpianti insostenibiliambientalmente, tecnologicamente ed economicamente”.