Energia, addio mercato tutelato. Ma in 6 milioni ignorano il tipo di contratto

Nel corso delConsiglio dei Ministri del 27 novembreè stato approvato il nuovodecreto energia, un provvedimento che traccia nuovi percorsi, come la fine delmercato tutelato dell’energiae il passaggio ufficiale almercato libero. Un momento che tutti sapevano sarebbe comunque arrivato. Il governo ha approvato lostop alla prorogae ciò significa che il passaggio al libero mercato deicontratti di luce e gasresta fissato per il prossimo10 gennaio. Non ci sarà slittamento. Grazie al mercato tutelato, i cui prezzi sono stabiliti dall’Arera, anche i siciliani hanno potuto sopportare meglio l’aumento delcosto dell’energia, contenendo il peso della bolletta. Ademergenza energeticanon ancora rientrata, resta solo da vedere quale sarà il comportamento delle aziende che forniscono energia due mesi. “Siamo rimasti profondamente delusi dal Dl Energia approvato dal Consiglio dei Ministri – spiegaIvano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici–, anche perché nei mesi scorsi si era parlato di unpossibile rinvio. La mancata proroga alla fine del mercato tutelato rappresenta unduro colpo per i consumatori. Parliamo di unsettore delicatoe complicato”. Per gli utenti lescadenzada tenere in considerazione sonodue,gennaioper ilgas, eaprileper laluce. “A gennaio ci sarà il passaggio per il gas, ad aprile quello per la luce. I vantaggi del mercato libero tanto sbandierati per ora appaiono a senso unico. Non si è tenuto nemmeno conto della volontà dei consumatori, perchéla maggioranza non è interessata alle novità del mercato. In un momento come questo la proroga era necessaria”. “Ma gli italiani sono pronti?” secondo i dati della ricerca “mUp Research e Norstat”commissionata daFacile.itla risposta è no. “13 milioni di connazionalinemmeno sanno che ilservizio di tutela è destinato a chiudere. Addirittura, quasi6 milionidi consumatori non sanno dire se il contratto che hanno attualmente sia nel mercato tutelato o nel libero”. Se la legge non ammette ignoranza, i risultati della ricerca di Facile.it mettono comunque in evidenza aspetti che preoccupano gli italiani nella vita di ogni giorno. “Circa1 milionedi connazionali hanno detto ditemere di restare senza fornitura, mentre il12 per cento ha dichiarato di aver paura che le tariffe aumenteranno“.