Energia, in Italia solo il 19% prodotta da rinnovabili: tra le ultime in Europa

Energia, in Italia solo il 19% prodotta da rinnovabili: tra le ultime in Europa

Le fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia nell’Unione europea hanno raggiunto il 23 per cento nel 2022. Rispetto al 2021 è si tratta di un aumento di 1,1 punti percentuali. Ma l’Italia è sotto la media, con appena il 19 per cento di energia ricavata da fonti “verdi”. Il dato, raccolto dall’Ufficio statistico dell’Unione europea Eurostat, rappresenta il consumo totale del Paese, comprendendoindustria, trasporti, famiglie, servizi, agricoltura, silvicoltura e pesca, e comprende i consumi di energia specifici dello stesso settore energetico nelle centrali termoelettriche. Che in Europa è ancora fortemente dipendente dal fossile, nonostante un netto miglioramento nell’uso delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Tra i Paesi membri dell’unione è laSvezia in testa per uso di rinnovabili.Nel Paese scandinavo quasi due terzi (il66 per cento) del consumo energetico finale lordo nel 2022 era derivato da fonti rinnovabili. La Svezia si affidava principalmente all’energia idroelettrica, eolica, ai biocarburanti solidi e liquidi, nonché alle pompe di calore. Segue laFinlandia(47,9 per cento), anch’essa dipendente dall’energia idroelettrica, eolica e dai biocarburanti solidi, davanti allaLettonia(43,3 per cento), che dipende principalmente dall’energia idroelettrica. Sia laDanimarca(41,6 per cento), seguita dall’Estonia(38,5 per cento), hanno ottenuto la maggior parte delle energie rinnovabili dall’eolico e dai biocarburanti solidi. Tra i Paesi del Sud Europa è ilPortogallo(34,7 per cento) ad avere i migliori risultati, avendo fatto affidamento su biocarburanti solidi, energia eolica, idroelettrica e pompe di calore, mentre l’Austria(33,8 per cento) ha utilizzato principalmente idroelettrico e biocarburanti solidi. Le percentuali più basse di energie rinnovabili sono state registrate in Irlanda(13,1 per cento),Malta(13,4),Belgio(13,8) eLussemburgo(14,4). Restano sotto la media anche laSpagna(22,1 per cento)Germania(20.8 per cento) eFrancia(20,3 per cento). Tra i Paesi europeiextra Unioneè però singolare la situazione dellaNorvegia: con il75,8 per cento di rinnovabili è il Paese più “green”. Di contro, a partire dalla crisi in Ucraina, è anche il maggiore esportatore di gas naturale in Europa. Dalla Norvegia viene infatti il48,6 per cento del gas naturale consumato nell’Unione, con laRussiache copre (dai Eurostati riferiti al terzo trimestre 2023) ormai solo il16 per cento. Dalla Norvegia viene anche il 13,7 per cento del petrolio utilizzato in Europa. Ilcomplessivo di importazioni di combustibili fossili è però in calo: con un totale di 35,4 miliardi di euro, equivalenti a 65 milioni di tonnellate, rispetto al 2022 la spesa è scesa del 49.1 per cento, così come lamassa nettatotale di carburanti fossili (meno 11.3 per cento). Il dato è in linea con il grande miglioramento nell’uso di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. SecondoEntso-E, l’associazione europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’energia elettrica che include ilgestore nazionale Terna, le rinnovabiliin Italia(eolico, fotovoltaico e idroelettrico)hanno raggiunto i 63 GW di capacità, un aumento di 4,5 GW rispetto al 2022. Oggi quindi la potenza installata supera i 62 GW del termoelettrico, con quest’ultimo che negli ultimi 12 mesi ha registrato un aumento di circa 1,4 GW. Al 2022 in Italia il termoelettrico era però ancora la principale fonte di produzione di elettricità, con il63,9 per cento del totale. La Sicilia, in particolare, soddisfa soloper un terzocon le rinnovabili il proprio fabbisogno energetico. Nel2023 ha registrato inoltre minore potenza da fotovoltaico:102 MWcontro i130del 2022. Ha visto però decollare ilnumero di impianticonnessi alla rete: oltre12 milacontro i circa4.300dell’anno precedente. Il vero boom c’era stato nel2022rispetto al 2021: la potenzaconnessaera aumentata del600 per cento La nuovaDirettiva sulle energie rinnovabiliha rivisto al rialzo l’obiettivo dell’UE in materia di energie rinnovabili per il 2030 dal 32 al 42,5 per cento (con l’obiettivo di aumentarlo al 45 per cento). Pertanto, i paesi dell’UE devono intensificare gli sforzi per rispettare collettivamente il nuovo obiettivo dell’UE per il 2030, che richiede di aumentare di quasi 20 punti percentuali la quota di fonti energetiche rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dell’UE.