Nonostante i tanti black-out elettrici estivi, in fatto di energia in Sicilia si consuma di più. Lo dice Terna, la società di gestione della rete elettrica nazionale, secondo la quale proprio ad agosto i consumi elettrici nell’Isola sono aumentati del due per cento rispetto allo stesso mese del 2022. A livello nazionale, invece, nel mese di agosto 2023 la domanda di energia elettrica avrebbe fatto registrare “un calo dell’1,1 per cento rispetto ad agosto 2023″. Questo in teoria, perché per Terna questo dato è da correggere. Viene condizionato infatti “dalle temperature estive che sono state inferiori (circa 0,6 gradi) rispetto ad agosto 2022″. Il risultato finale nazionale è così una variazione non col segno meno, ma che aumenta “dello 0,7 per cento“. Anche così, però, resta parecchio inferiore al valore siciliano del due per cento. I siciliani hanno effettivamente consumato più dei connazionali. Nel periodo considerato, tuttavia, nell’Isola un terzo, il 33 per cento del fabbisogno, è stato coperto con una produzione elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
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Le imprese siciliane hanno divorato energia
Le imprese in Italia hanno consumato ad agosto energia esattamente quanto l’anno scorso. Lo certifica l’indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di circa mille imprese ‘energivore‘. Non c’è stata infatti nessuna variazione ad agosto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Le imprese siciliane invece hanno divorato energia: +11 per cento rispetto ad agosto 2022. A consumare di più, i comparti della siderurgia e dei mezzi di trasporto. In calo invece i comparti degli alimentari, dei metalli non ferrosi, della chimica, cemento, calce e gesso. Se si guarda invece all’intero periodo, gli otto mesi del 2023, “la richiesta di energia elettrica in Italia è in calo del 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022 e la variazione è negativa anche per l’Indice Imcei delle industrie, che da gennaio ad agosto fa registrare un -5,3 per cento“.
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La produzione da fonti rinnovabili
Su una produzione nazionale che ad agosto ha raggiunto i 22,6 miliardi di kWh, le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 11,3 miliardi di kWh, coprendo il 43,8 per cento della domanda elettrica. Sempre di più. Ad agosto 2022 avevano coperto il 34,1 per cento della richiesta. La produzione da rinnovabili ad agosto è stata suddivisa tra idrico (34,7 per cento), fotovoltaico (33,3 per cento), eolico (15,5 per cento) biomasse (12,6 per cento) e geotermico (3,9 per cento). Secondo le rilevazioni Terna, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi otto mesi del 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a 3.470 MW, un valore superiore di circa 1.733 MW (più cento per cento) rispetto allo stesso periodo del 2022. Estendendo l’analisi agli ultimi 12 mesi (quindi al periodo settembre 2022 – agosto 2023) l’incremento di capacità risulta pari a 4.770 MW.
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Più import dall’estero, meno consumo di gas
L’Italia ha quindi incrementato la propria produzione nazionale. Il Paese ha soddisfatto autonomamente il proprio fabbisogno per l’87,1 per cento, mentre per la quota restante (12,9 per cento), ha importato energia dall’estero con una crescita del 15,8 per cento rispetto all’anno precedente. Tra gennaio e agosto, l’effetto combinato della diminuzione del fabbisogno, dell’aumento dell’import e della crescita delle fonti rinnovabili “ha comportato una rilevante contrazione della produzione da fonte termica (-16,6 per cento) con una conseguente riduzione dei consumi di gas per produzione termoelettrica stimabile in circa 3,3 miliardi di standard metri cubi rispetto all’analogo periodo del 2022″, precisa Terna.