Energia, utenti divisi sul mercato libero: oltre il 37% ci spera, ma il 24% lo boccia

Il passaggio almercato libero dell’energiaelettricadivide gli italiani,tra chi ne evidenzia le luci e chi sottolinea le ombre. In particolare, il 24% dei consumatori “considera questo cambiamento comeuno svantaggio“, mentre il 37,5% “ritiene che il passaggio al mercato liberopossa essere vantaggioso“. Un ulteriore 31,7% aggiunge che il vantaggio è maggiore “per chi è abile anavigare tra le diverse offerte dei gestori“. Sono i dati di un’indagine realizzata daSelectra, portale specializzato nel confronto tra i principali fornitoridi luce, gas e internet. Dal primo luglio 2024 il sevizio di maggior tutela è scaduto, con ilpassaggio al mercato liberovoluto dalgoverno Meloni.Vissuto dalla maggior parte degli utentisenza consapevolezza. Alla vigilia del passaggio, il 45% degli intervistati non sapeva del passaggio al libero mercato, il 34% non era a conoscenza delle conseguenze dellamancata scelta di un operatore,il 18% non conosceva lostato delle proprie utenze. Leggi anche –Mercato libero dell’energia. Via a sportelli informativi per i più fragili La fine del mercato tutelato dell’elettricitàsegue quello del gas,scaduto a dicembre 2023. Lo Stato, si precisa nello studio, non ha abbandonato in cittadini. Percoloro che non hanno scelto un fornitoreentro il primo luglio, infatti, è previsto “ilpassaggio automatico e senza interruzionedella fornitura nelServizio a tutele graduali,in cui le condizioni contrattuali ed economiche sonoinquadrate da Arera“. Le tutele restano per gli “svantaggiati”, ma “l’87,6% degli intervistati non sa distingueretra consumatori vulnerabilie non”. Si tratta di circa 4,5 milioni diutenti di diverse categorie.Sono compresi gli “utenti domestici incondizioni economicamente svantaggiateo di salute tali da richiedere l’utilizzo diapparecchiature medico-terapeutichealimentate da energia elettrica oppure condisabilitàai sensi dell’articolo 3 legge 104/92 o, ancora, intestatari di utenza in struttura abitativa diemergenzaa seguito dieventi calamitosio di utenza in un’isola minore non interconnessao, in ultimo, dietà uguale o superiore ai 75 anni“. Leggi anche –Gas, Asec Trade sulla fine del mercato tutelato: “Più flessibilità per il cliente” Come detto la differenza principale tra il mercato tutelato e quello libero è ladefinizione del prezzo.Dal primo luglio il fornitore puòstabilire autonomamente il proprio,senza dover sottostare alle decisioni dell’Arera. I prezzi di conseguenza potrebbero salire ma gli autori dello studiosottolineano anche i vantaggi.Per esempio il gestore potrà stabilire offerte “che possono prevedere un costo fisso al kilowattora per uno o due anni”, una modalità che non era possibile durante inregime di mercato tutelato.Con il nuovo sistema, inoltre, “l’utente può attivare con lo stesso gestore leutenze di luce e gas,gestendole da un’unica app erivolgendosi a un’unica assistenza clienti“. I clienti saranno dunque “protagonisti”, avendo la possibilità di “scegliere tra una vasta gamma di fornitori e tariffe”. In questo modo “personalizzare la propriafornitura di energia in base alle singole esigenze,ma anche a scelte più etiche”. Infatti si potranno selezionare “gestori e offerte cheprivilegiano fonti rinnovabili,per un consumo più consapevole emeno impattante sull’ambiente“. Leggi anche –Bollette elettriche, all’asta i clienti dell’ex mercato tutelato. “Attenzione” Un passaggio tra luci e ombre, insomma, quello tra mercato tutelato e libero. A sottolinearlo èAntoine Arel,co-founder di Selectra.“Senza dubbio, questa scadenza ha causato confusione tra i consumatori, che si sono scopertiancora indecisi circa l’offerta da sottoscrivereche più si adatta alle proprie necessità”. Del passaggio si parla da anni, ricorda la dirigente, ma senza grossi risultati. “Malgradotutti questi anni passati a discuteredellafine del mercato tutelato,gli italiani sono impreparati, segno che c’è ancora tanto da fare per avereconsumatori di energia pienamente consapevoli“. Come detto, però, non mancano gli aspetti positivi. Dall’indagine infatti “è anche emerso che il 53,6% degli italiani, che siano sulliberoo sultutelato,è soddisfatto deiservizi offerti dai propri fornitoridi energia elettrica”. Per Arel ciò significa ” dire che laconcorrenza funziona“, e che sul medio lungo-periodo il passaggio “non rappresenterà unafonte di preoccupazione“.