Esofagite eosinofila, colpiti 34 bimbi ogni 100 mila: incontro a Palermo

L’esofagite eosinofilaè unamalattia infiammatoria cronicae progressiva dell’esofago (EoE) in continuo aumento in tutto il mondo. Fino a pochi anni fa considerata rara, ora si sa che colpisce ben34 bambini e 42 adulti su 100.000 abitanti.Si tratta di una patologia spesso misconosciuta e sottodiagnosticata, che provoca un graduale restringimento dell’esofago e che necessita di un’accurata presa in carico. Per questo laSocietà Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica(SIGENP) ha voluto comprendere se nel nostro paese il problema venga affrontato dal Sistema Sanitario Nazionale nella maniera più corretta. Garantendo lamigliore qualità di vita possibile per i piccoli pazienti.E la risposta, sottolineano gli esperti, è affermativa. “La survey, cioè l’indagine retrospettiva sucentri gastroenterologia pediatrica,è stata condotta da SIGENP nel novembre 2023. Inviando un questionario articolato in 39 domande ai centri specialistici pediatrici su tutto il territorio nazionale”, spiega la dott.ssaNaire Sansotta, gastroenterologa pediatra all’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo,che ha proposto la ricerca. “I centri che hanno partecipato inviando dati sono veramente tanti, oltre 50. In tutti, i gastroenterologi pediatri, in accordo con le linee guida internazionali, pongonodiagnosi di esofagite eosinofilaeseguendo la gastroscopia con biopsie seriate in vari tratti dell’esofago per verificare una eventuale infiammazione, presenza di eosinofili”. Se si riscontra la presenza di esofagite eosinofila viene avviata unaterapia mirata che si avvale sia di farmaci che di una dieta specifica o entrambi. Non si tratta di una condizione acuta ma cronica, per questo la diagnosi corretta è fondamentale. “Perimpostare una cura a lungo termine“, aggiunge la dottoressa Sansotta, è importante un adeguato e continuo follow up. Perché il trattamento va protratto per molti anni. Infatti, secondo i nostri dati, oltre il 50% dei bambini affetti da questa patologiaprosegue la terapia per almeno tre anni”. Quale consiglio dare ai genitori per scoprire se il proprio figlio soffre di questa malattia? “Bisogna fare attenzione a quando bambini anche piccoli hanno difficoltà ad alimentarsi e vomitano spesso. Cioèquando faticano a deglutire o il cibo si ferma nell’esofago e/o provoca dolore o quando va spesso ‘di traverso’,per così dire”. “Sarà uno dei temi affrontati in occasione del prossimo Congresso Nazionale della SIGENP che si svolgerà tra brevea Palermo dal 26 al 28 settembre”, afferma il professorClaudio Romano, Università di Messina e Presidente SIGENP. Saranno presenti oltre 500 delegati e verranno trattate tematiche che vanno dalla ricerca di base alle novità terapeutiche nel trattamento dellepatologie complesse del bambino.Nonché la diagnostica strumentale ed il ruolo delle professioni parasanitarie che supportano il clinico nella gestione dei bambini con bisogni medici speciali. “Questo congresso”, conclude il professor Romano, “rappresenterà la sintesi del lavoro svolto da SIGENP nel corso di questi anni. Lavoro che pone questa Società comeriferimento assoluto nel panorama nazionale ed internazionale nell’ambito dell’assistenza del bambino con problematiche gastroenterologiche, epatologiche e nutrizionali”.