Il quindicesimo parossismo dell’Etna avvenuto oggi aggrava l’emergenza che si sta vivendo nei paesi dell’Etna, di frequente ricoperti dal materiale vulcanico con danni economici e rischi per la salute. Per il capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, però, è inutile illudersi: “I rischi non possono essere eliminati, ma solo minimizzati, bisogna imparare a conviverci”, dice in questa intervista esclusiva a FocuSicilia.
Eruzione laterale e terremoti
E spiega: “Il fenomeno, per quello che ci dicono gli esperti, non sembra destinato a concludersi presto”. Cocina anzi invita tutti a prepararsi all’eventualità che si verifichino eventi più gravi: “La situazione potrebbe evolvere in scenari più severi, speriamo di no, ma sappiamo che è la storia del vulcano a dirlo”. Quindi precisa: “Potrebbe verificarsi una eruzione laterale o anche dei piccoli terremoti, dei ‘terremotini’ che però possono fare danni su aree limitate. Noi stiamo sollecitando i comuni a prepararsi per queste eventualità, e li stiamo anche aiutando nella preparazione dei piani”.
Soluzione nazionale
Per il problema della cenere, che sta mettendo in crisi tanti territori intorno all’Etna, Cocina annuncia una novità fresca di giornata: “Proprio stamattina abbiamo fatto una riunione con il capo della Protezione civile nazionale Curcio e abbiamo inaugurato un tavolo per trovare una soluzione al problema dello smaltimento della cenere, che va comunque raccolta perché l’inalazione costituisce un problema per la salute. Però è chiaro che è una follia lo smaltimento in discarica, la cenere non è un rifiuto, è ricchezza”.
“La cenere non è rifiuto, è ricchezza”
Le soluzioni possibili, con la richiesta di cambiamento della normativa, si discuteranno al tavolo nazionale con Ministero della transizione ecologica, Protezione civile, Regione Siciliana e altri soggetti. Intanto però l’emergenza può essere tamponata con lo stoccaggio temporaneo in siti predisposti per lo scopo, poi si valuterà come procedere. Sicuramente una boccata d’ossigeno per le casse dei comuni, svuotate dalla continua mobilitazione di uomini e mezzi per la raccolta sul suolo pubblico. Il capo della Protezione civile siciliana sottolinea come sia richiesta anche la collaborazione delle comunità coinvolte: “Diciamo ai sindaci di prepararsi meglio possibile e di avvisare anche i cittadini di limitare i rischi usando sempre le mascherine che già usano per il Covid”.
Di positivo il fatto che finalmente si comincia a parlare della cenere come risorsa e non come rifiuto. Se fosse possibile,la prenderei un po’per distribuirla nel mio vigneto.
Comunque la cosa migliore è scaricarla da dove è venuta la cenere.😉
Comunque la cosa migliore è scaricarla da dove è venuta la cenere.😉