Come comunica l’Osservatorio Etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’attività è iniziata verso le 23:30. Da quel momento lo spettacolo si è sempre più intensificato fino o poco dopo la mezzanotte, quando “si è avuta una repentina diminuzione della fontana di lava”. Gli schizzi di lava sono arrivati fino a mille metri sopra il cratere di sud est. “Tale attività – scrive l’Ingv – ha prodotto una colonna eruttiva che si è alzata per diversi chilometri rispetto alla cima dell’Etna. Durante questa attività ha avuto inizio un altro trabocco lavico dalla bocca della sella, alimentando un flusso lavico diretto verso sud-ovest. Scemata la fontana di lava ha continuato l’attività effusiva dei due flussi lavici, che si sovrappongono alle colate degli episodi precedenti. Continua inoltre l’attività esplosiva ai crateri sommitali.
L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il suo valore massimo alle 23:50 ha subito un repentino decremento, pur mantenendosi nella fascia dei valori elevati. La sorgente del tremore risulta localizzata nell’area del Cratere di SE, nell’intervallo di profondità 2700-2800 m sopra il livello del mare.
L’attività infrasonica mostra un moderato decremento sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi, i quali risultano localizzati al cratere di sud est.
Etna, fontane di lava alte chilometri nella notte
Non smette di ammaliare l'Etna con i suoi parossismi. Anche nella notte tra il 22 e il 23 febbraio, ha fatto brillare il cielo con le sue fontane di fuoco. Guarda i video