Stavolta sembra essere la volta buona. E Piano Provenzana, versante nord dell’Etna, potrebbe davvero tornare a vivere e a ridiventare un punto di riferimento per le escursioni alle quote sommitali del vulcano. Sembra infatti che i comuni di Castiglione di Sicilia e di Linguaglossa, comproprietari della pista in terra battuta che da quota 1900 si arrampica fino ai 2900 metri di Pizzi Deneri, abbiano trovato un accordo che consentirà il rilancio dell’attività turistica a breve, entro il mese di maggio.
Una svolta per il versante
Una svolta per il versante, già duramente colpito dall’eruzione che nel 2002 distrusse il piazzale e molte strutture ricettive, e poi, in anni recenti condizionato dalle difficoltà di garantire un servizio affidabile di escursioni in fuoristrada. La pandemia naturalmente ha ulteriormente aggravato la situazione, ma la ritrovata collaborazione tra i due comuni lascia intravvedere un futuro di ripresa.
Parlano i sindaci Camarda e Puglisi
Conferma Salvatore Puglisi, sindaco di Linguaglossa: “C’è la volontà dei due comuni di avviare l’attività escursionistica in maniera congiunta”. Anche il sindaco di Castiglione di Sicilia, Antonio Camarda dice che nella sostanza si è trovato un accordo che rispetta le esigenze di entrambe le comunità. Camarda precisa che il comune procederà con la redazione di bandi che “consentano e anzi obblighino al transito da Castiglione di Sicilia per poi raggiungere Piano Provenzana e i crateri sommitali. Insomma cercheremo di creare un sistema Etna – Alcantara, realtà conosciute in tutto il mondo, e di rendere centrale il nostro borgo”.
Attività garantita per almeno sei anni
Il nuovo progetto, dice Puglisi, “consentirà di effettuare le escursioni tutto l’anno. Sarà separata la manutenzione del tracciato dalla gestione dell’attività escursionistica” e ci saranno tante altre novità legate al rispetto dell’ambiente e alla sicurezza. “Speriamo di partire per metà maggio”, conclude Puglisi. Si dice fiducioso anche Camarda: “Partiranno le escursioni e andranno avanti per almeno sei anni. In questo modo questo versante dell’Etna potrà assestarsi sul mercato turistico”.