I turisti cominciano a tornare sull’Etna e ricominciano ad arrampicarsi fino ad alta quota, almeno fin dove la situazione del vulcano consente di arrivare in sicurezza, vista la frenetica attività di questi mesi. E ricominciano a usare la Funivia dell’Etna sul versante Sud, territorio Nicolosi Nord, a oltre 1.900 metri di quota. In sostanza dal piazzale del Rifugio Sapienza, come è popolarmente conosciuto il luogo. Infatti dopo un lungo stop, dovuto anche al lockdown, da qualche giorno la funivia ha ripreso a funzionare, sempre nel rispetto delle regole anti-Covid, quindi con capienza limitata al 50 per cento dei posti disponibili.
Segnali incoraggianti
Conferma Francesco Carpinato, amministratore delegato della storica azienda che opera dal 1956: “La funivia è aperta, e anche se lentamente, stiamo vedendo una tendenza alla crescita dei turisti che salgono sull’Etna, un segnale incoraggiante”. In questo periodo arrivano soprattutto stranieri, ma certamente con l’allentamento delle misure anti-Covid e l’arrivo dei mesi delle vacanze, il flusso aumenterà. “Noi contiamo molto sul turismo organizzato e sulle comitive di stranieri che magari arrivano all’aeroporto oppure in nave da crociera e vengono a fare una escursione sull’Etna, in uno scenario unico al mondo”. Naturalmente anche gli italiani sono molto presenti tra i fruitori della Funivia, mentre paradossalmente sono ancora pochi i cittadini etnei a frequentarla.
Prezzi promozionali per il territorio
Un incremento probabilmente ci sarà, visto che Carpinato ha fatto un accordo con il presidente del Parco dell’Etna Carlo Caputo per favorire la conoscenza del vulcano in ambito locale. Così, per tutti i cittadini di Catania e provincia è stata varata una promozione, un incentivo alla visita che consiste nella riduzione del 40 per cento del prezzo del biglietto della Funivia. Quindi chi volesse salire fino alla stazione di arrivo della Montagnola, a 2.500 metri di quota, pagherebbe solo 18 euro invece di 30 per una corsa di andata e ritorno.
Quote di sicurezza e guide autorizzate
In questo periodo, a causa della violenta attività vulcanica, non si può procedere oltre quota 2.750 per motivi di sicurezza. Invece quando il vulcano è meno attivo si può proseguire fino a quote più alte. In ogni caso, per arrivare alla quota consentita è previsto l’uso di grandi fuoristrada e poi l’accompagnamento delle guide alpine vulcanologiche autorizzate. In questa fase, sopra quota 2.500, l’accompagnamento della guida è obbligatorio, sempre per motivi di sicurezza. Chi vuole il servizio con fuoristrada e l’accompagnamento delle guide deve pagare altri 30 euro per il passaggio su gomma e nove euro se si sceglie una delle guide che operano in convenzione con la società.
Sul vulcano da oltre 60 anni
La società, che conta 80 dipendenti e fattura circa 15 milioni di euro (tra Funivia e altre attività), opera da oltre 60 anni sull’Etna, e ha subito più volte la distruzione, almeno parziale, degli impianti. “L’Azienda ha sempre ricostruito e ammodernato gli impianti, che sono su terreni privati, con mezzi propri – dice Carpinato – non ha mai ricevuto aiuti o fondi pubblici. E nessuna assicurazione privata ha mai voluto coprire l’altissimo rischio vulcanico che incombe sull’attività”. Anche nei mesi scorsi, racconta, “abbiamo approfittato del lockdown per una revisione straordinaria della funivia che è costata cinque milioni e mezzo”. Quindi, commenta Carpinato, “i nostri impianti sono assolutamente sicuri”. Oltre ai controlli e alla manutenzione prevista per legge la struttura viene di continuo monitorata con strumenti ad alta tecnologia.