Ex Blutec a Pelligra, depositato il ricorso al Tar. Cgil: “Subito proroga Cig”

Ilricorso al Tar del Lazioper l’annullamento dell’assegnazione dell’areaex Blutec di Termini Imerese alla Pelligra Italia holding, già annunciato nelle scorse settimane, è stato depositato della cordataSciara Holding Ltd e Smart City group Scrl,la cui offerta non era stata ritenuta congrua dai commissari straordinari che hanno valutato le proposte per l’acquisizione dello stabilimento. E secondoCgil Sicilia e Fiomquesto iter davanti aigiudici amministrativi“per quanto legittimo rischia di produrre un danno oggettivo al territorio e ai lavoratori ai quali a novembre, assieme all’amministrazione straordinaria scadono gli ammortizzatori sociali”. Sulla vicenda si è espresso anche il gruppo Pelligra, vincitore del bando, che si dice “fiducioso in una rapida soluzione” della vicenda, pur riservandosi di agire legalmente. “Apprendiamo – scrive Pelligra Italia – lanotizia del deposito al TAR Laziodi un ricorso perannullamento della assegnazione dell’area industriale di Termini Imerese. Abbiamo presentato un progetto innovativo e green per il rilancio di un polo manifatturiero, industriale e logistico internazionale, con un investimento economico che è stato valutato il migliore da parte delle Istituzioni. Ilnostro piano sarà in grado di attrarre nuove aziende e salvaguardare l’occupazionecreando anche opportunità di lavoro per le future generazioni”, conclude la nota di Pelligra Italia. Oltre alla proroga dellaCassa integrazione guadagni (Cig)e degli altri ammortizzatori sociali attivi per i lavoratori dell’ex stabilimento Fiat, i sindacati chiedono “l’immediata convocazione diun tavolo al Mimitcon la presenza della Regione per le necessarie proroghe e, insieme, al Tar di fare presto”. La richiesta è presenta in una nota congiuntaRoberto Mastrosimone, della Fiom nazionale e Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia. “Com’è noto – aggiungono i due sindacalisti – è unavertenza che va avanti da 13 anni. Lo stop o il rallentamento delle procedure con la formalizzazione del ricorso da parte del gruppo escluso quando si intravedeva uno spiraglio di luce – aggiungono Mannino e Mastrosimone – non possono che preoccupare. Chiediamo la garanzia del reddito per i550 lavoratori diretti e i 200 dell’indotto, finché la situazione non si sbloccherà”.