La riqualificazione degli ospedali dismessi di Catania è stata al centro di un approfondito esame tra i vertici della Regione Siciliana e del Comune etneo. Il presidente Nello Musumeci, presente anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e l’ingegnere capo del Genio civile Natale Zuccarello, ha incontrato il sindaco Salvo Pogliese, accompagnato dall’assessore all’Urbanistica Enrico Trantino, dal presidente della Commissione consiliare all’Urbanistica Manfredi Zammataro, dall’ingegnere Biagio Bisignani e dal professore Paolo La Greca. Nei giorni scorsi, sulle pagine di FocuSicilia, il segretario regionale del Partito Democratico Anthony Barbagallo aveva duramente criticato la scelta di Musumeci, fatta quando il presidente era anche assessore ad interim ai Beni culturali, di trasformare le aree in beni museali senza un vero confronto con parti sociali e residenti.
Leggi anche – Catania, l’ospedale Vittorio andrà alla Regione. Ma senza date certe
Confermata la parziale demolizione
Si è discusso, in particolare, dei lavori di demolizione della sezione “moderna” dell’ex ospedale Santa Marta, che permetteranno di rendere visibile il prospetto di un edificio risalente al periodo del Vaccarini. Tale azione, pienamente condivisa con l’amministrazione comunale, si inquadra nell’ambito di un più ampio contesto di rigenerazione urbana del quartiere catanese che potrebbe interessare anche gli ex presidi sanitari Vittorio Emanuele e Santo Bambino. In un clima di assoluta condivisione, scrive la Regione, sono state prese in considerazione proposte di interventi per valorizzare l’intera area dell’antico Corso e i Bastioni che un tempo costituivano le porte d’accesso alla città. Le idee progettuali saranno presto condivise per avviare percorsi di riqualificazione urbanistica che procederanno parallelamente alla redazione del nuovo Piano regolatore generale di Catania.