Export, il Sud sorpassa il Nord (per ora). In Sicilia “segnali di risveglio” dai porti

Nei primi sei mesi del 2024 lavendita di prodotti siciliani all’esteroè cresciuta dell’1,8%. Sono i dati delreport dell’Istat sulle esportazionidelle Regioni, che fotografano un’Italia divisa a metà. IlMezzogiorno, una volta tanto, ha risultati migliori. “IlNord-ovest(meno 3,5%), ilCentro(-2,3%) e ilNord-est(-1,4%) registrano una flessione, mentre si rileva una marcata crescita delle esportazioni per leIsole(+7,3%) e un aumento più contenuto per il Sud (+1,9%)”, scrivono dall’Istituto nazionale di statistica.LaSiciliacome detto cresce, ma a trainare le Isole è laSardegna(+19%) grazie ai “prodotti della raffinazione”. Le altre regioni che incrementano l’export sono “Calabria(+18%),Molise(+14,2%),Campania(+8,8%) eToscana(+8,7%)”, mentre calano “Marche(-41,3%),Basilicata(-40,9%) eLiguria(-26,3%)”. Negli ultimi tre mesi, però, il quadro è cambiato. Le esportazioni sono “stazionarie per ilNord-ovest(+0,2%) e ilNord-est(+0,1%), in aumento per ilCentro(+1,1%) ein flessione per il Sud e Isole(-3,6%)”. Leggi anche –Export, il 2024 inizia male, ma il settore è trainato dal Sud. Bene la Sicilia Per quanto riguarda la Sicilia, l’aumento delle esportazionitrova conferma nei dati appena diffusi dall’Autorità di sistema portuale di Sicilia orientale.Da cui emergono “segnali di risveglio”, con movimenti di merci importanti “a cominciare dallerinfuse secche(carbone, minerali, granaglie) che nel primo semestre 2024 raggiungono 1.364.000 tonnellate rispetto a 1.039.000 dello stesso periodo del 2023″. L’attività cresce in tutti gli scali. “SoloPozzalloassorbe ben 500 mila tonnellate, mentreAugusta registra un raddoppio,dato che nelprimo semestreha raggiunto quota 637 mila (lo scorso anno erano appena 329 mila)”. Quanto al porto più importante, quello diCatania, “registra un incremento netto deiRo-Ro (navi traghetto solo commerciali)con circa quattro milioni di tonnellate (a Pozzallo sono circa 300mila)”. “Si tratta di significativi indici di vitalità del Sistema portuale della Sicilia Orientalesono numeri che, se lavoreremo bene, lasciano presagireimportanti risultati nei prossimi anni“, dice il presidente dell’Autorità portualeFrancesco Di Sarcina. Leggi anche –Export in Sicilia: cresce ma non corre. E solo negli ultimi vent’anni Per quanto riguarda iTeus– acronimo diTwenty-foot equivalent unit,unità equivalente a venti piedi, con la quale si misurano container – secondo l’Autorità portualei numeri sono stabili, ma con unmaggiore indice di “pieni”.Di conseguenza, si passa da 3405 mila a306 mila tonnellate trasportate.Numeri“sostanzialmente uguali”ma che nel futuro dovrebbero vedere “una crescita, in linea con le promesse del terminalista, una volta superate le fasi di startup,nuovi varchi e altri servizidi filiera essenziali per questo tipo di traffico”. L’Autorità portuale infatti ricorda che nel corso del 2024 “icontainerssono statitrasferiti da Catania ad Augusta“, ma che nello scalo siracusano “è ancora in corso la costruzione delPcf, Posto di Controllo Frontaliero“. A incidere, ricorda Di Sarcina, sono anche gli scenari internazionali. “I containers, pur nei limiti della ragionevolezza, sono una scommessa amedio-lungo termine,che ci auguriamo possa scontare il meno possibile gli effetti, pur presenti, dellacrisi di Sueze dellospostamento del terminal etneoal porto megarese”. Leggi anche –Sicilia: più import, meno export. Come è cambiata la bilancia commerciale Ma ci sono anche laguerra in Ucrainae della crisi inMedio Oriente,che incidono soprattutto sui traffici petroliferi. Su questo fronte l’Adsp della Sicilia orientale registra un“lieve abbassamento”dei volumi traportati. Nei primi sei mesi dell’anno sono state movimentate “11 milioni di tonnellate, con unaperdita di 400 mila rispetto al 2023“. Questi dati, tuttavia, sono “sostanzialmente indipendente dalle politiche dell’Autorità portuale”. L’unica strategia possibile è concentrarsi sualtri settori economici,dice Di Sarcina,in attesa che la situazione si normalizzi.“In tal senso stiamo puntando a potenziare i volumi degli altri comparti, quelli sui quali è possibile agire conazioni di sviluppodirettamente attuabili dall’ente; anche se siamo consapevoli nel giusto tempo anche nelsettore petroliferoi numeri torneranno regolari”. L’Autorità portuale, infine, accenna anche ai dati delle crociere. Questi ultimi registrano una“leggera flessione”,che tuttavia non preoccupa, “alla luce dell’exploit del 2023,che difficilmente avrebbe potuto replicarsi”.