Export, l’agroalimentare siciliano piace. Incontri di Sicindustria con buyer esteri

Si è chiusa con un bilancio più che positivo la seconda edizione diFood&Drinks Mission2Sicily 2023,la missione per lapromozione dell’export agroalimentareorganizzata daSicindustria. Partner Enterprise Europe Network, insieme con Unioncamere Sicilia e con la collaborazione dei partner di EEN e dell’Agrifood Sector Group del Network. Gli acquirenti esteri sono arrivati dadiverse nazioni.Tra le altre, Francia, Irlanda, Svezia, Svizzera, Lituania, Olanda, Polonia, Stati Uniti, Vietnam e Cina. Hanno chiesto soprattutto prodotti d’eccellenza dell’agroalimentare made in Sicily.Vini e liquori, panettoni e dolcidi ogni tipo. E ancora,prodotti gourmet, pasta, cioccolati, olio d’oliva.Infine sono stati richiesticarne e prodotti a base di carne, caffè,prodotti bio e senza glutine. E i produttori siciliani hanno risposto subito all’appello. Fornendo agli acquirenti tutte le informazioni necessarie e accompagnandolialla scoperta dell’agroalimentare dell’Isola.Scendendo nel dettaglio della manifestazione, sono statioltre 250 gli incontrib2b programmati. Tanti altri, precisano dall’organizzazione, si sono svolti fuori agenda tra i18 buyer esterie le84 imprese sicilianeaccreditate. Nel corso della manifestazione sono state promosse visite aziendali in tutta la Sicilia. Inoltre sono stati effettuati workshop e degustazioni. Nel complesso, la manifestazione si è confermata unappuntamento imprescindibileper il mondo del food&beverage siciliano. “Sicindustria/Enterprise Europe Network”, afferma il delegato di Sicindustria per l’internazionalizzazione,Nino Salerno,“lavora da anni proprio per facilitare e supportare le imprese che vogliono aprirsi ai mercati esteri. Ilmade in Sicilyrappresenta un’eccellenza in tutto il mondo. In particolar modo, il comparto dell’agroalimentare è un fiore all’occhiello della nostra economia. Conferma ne è l’interesse manifestato, anche in questa occasione, da parte dei buyer stranieri. Oggi più che mail’export e l’internazionalizzazionesono la chiave di volta per il successo delle imprese”. E questo è ancora più evidente in un momento in cui, secondo l’elaborazione dell’Osservatorio economico diUnioncamere Siciliasu dati Istat riferiti al secondo trimestre 2023, la Sicilia ha registrato a fronte di un forte calo dei flussi di prodotti petroliferi raffinati,fortissimi segnali di ripresadelle vendite all’estero di vari settori con particolare rilievo proprio dei prodotti dell’agroalimentare. “Nonostante icambiamenti climaticie gliincendiabbiano fortemente limitato la disponibilità di risorse agricole per l’industria della trasformazione”, spiega Pino Pace, presidente di Unioncamere Sicilia. “Le vendite di prodotti agricoli fra luglio e settembre, rispetto allo stesso periodo del 2022, sono passateda 309 a 333 milioni in Europa e da 515mila euro a 2,2 milioni in Medio Oriente”. Analogamente il fatturato estero dei prodotti agroalimentari, sempre nel secondo trimestre, è cresciuto da 2,4 a 4,2 milioni inAfrica centromeridionalee da 9,7 a 10 milioni in Oceania. “Occorre quindi”, continua Pace, “mettere in campo qualsiasi iniziativa per evitare che si interrompa questo trend positivo eUnioncamere Sicilia, con questa missione commerciale di incoming, ha proprio voluto sostenere l’export delle nostre pmi. Gli incontri b2b che organizziamo cercano anche di compensare, con la promozione di nuovi mercati come ilVietname il supporto a mercati più maturi comeUsaeCina,le flessioni che si sono registrate su altri Paesi. Dovute alla perdita di competitività dei nostri prodotti dovuta all’aumento esponenziale del costo dei noli di container, dei trasporti marittimi e del cargo aereo”.