Femminicidio, in Italia 106 casi nel 2022. Nove assassini su dieci sono uomini

In Italia, lo scorso anno, sono state uccise126 donne su un totale di 322 omicidi:in 106 casi si è trattato di femminicidio,cioè di assassinii “di genere” in cui la vittima è stata eliminata “in quanto donna”. Sono i dati delreport sugli omicidi commessi nel 2022pubblicato da Istat. Il caso più recente è quello diGiulia Cecchettin,il cui delitto è stato confessato dall’ex compagnoFilippo Turretta,ma il fenomeno affonda lontano le sue radici. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, infatti, “lemorti violente delle donneavvengono soprattutto nell’ambito della coppia”, e il rischio di essere uccise aumenta con l’età, “da parte dipersone loro legate, in genere i partner“. A commettere la quasi totalità dei femminicidi, ma anche degli omicidi in generale, sono gli uomini. “Nei casi in cui si è scoperto l’autore, il 92,7 per cento delle donne èvittima di un uomo,mentre nel caso la vittima sia un uomo nel 94,4 per cento dei casil’omicida è un uomo“. Leggi anche –Cancel culture: tra rispetto sociale e business. All’indice anche Harry Potter L’incidenza di femminicidi in Italia è di0,39 delitti ogni 100 mila donne,contro una media Ue di 0,60. Uno dei dati più bassi d’Europa, maggiore soltanto dell’Irlanda(0,28) e diMalta, dove non sono stati registrati delitti. I dati si riferiscono allo scorso anno e non tengono conto deicasi registrati nel 2023.Come detto, la maggior parte dei femminicidi avviene in casa. “Sono 61 le donneuccise nell’ambito della coppia,dal partner o ex partner; sono 43 le donneuccise da un altro parente; è soltanto una la donna uccisa da un conoscente con movente passionale, ed è una la donnauccisa da sconosciuti“. Altri 20 omicidi, secondo Istat, non sono riconducibili al genere. “Due donne sono stateuccise da conoscenti uominicon moventi diversi: larapinaper una e lafolliaper l’altra; 15 sono state uccise da sconosciuti con diversi motivi, come la follia (nove casi), gliinteressi economici(quattro) e due per altri moventi, più altre tre donne con autore non identificato”. Leggi anche –Sicilia: più sicurezza, meno servizi. Meno rapine, mancano luce e acqua In generale, nel 2022 il numero degli omicidi ècresciuto del sei per centorispetto all’anno precedente.Gli uomini sono responsabili della quasi totalità dei casi.“L’autore è quasi sempre un uomo, cui sono attribuiti il 93,7 per cento degli omicidi, contro il 6,3 per cento di quelli commessi da donne”, si legge nel rapporto. Quanto alle vittime, “gli uomini uccidono in prevalenza altri uomini(153 su 267, il 57,3 per cento) e nel 42,7 per cento donne”. Benché molto ristretta, esiste anche una fetta di assassine. “Le 18 donne autrici di omicidio hanno ucciso nove uomini e nove donne”. Quanto alladistribuzione geografica,“l’incidenza delle vittime è più alta nelMezzogiorno(0,75 per 100 mila abitanti) mentre i valori sono inferiori alla media nazionale in tutto ilCentro-nord,con la sola eccezione della provincia autonoma diTrento“. Guardando alle regioni, “i valori più elevati si registrano inCampaniaeCalabria(0,87),Sardegna(0,82),Sicilia(0,75) ePuglia(0,69)”. Leggi anche –Salute, in Sicilia si vive meno del Nord. “Evitabile” un morto su cinque Secondo Istat, la crescita dei casi di omicidio in Italia è legata anche alla fine della pandemia. Dopo il Covid infatti “aumentano tutti i tipi di reato, anche gli omicidi volontari“, una ripresa che secondo gli esperti era “in larga misura attesa”. Nella maggior parte dei casi il movente è legato a “liti, futili motivi, rancori personali” (45,3 per cento). Seguono i “motivi economici” (14 per cento) e la “follia” (11,2 per cento). L’Italia è “storicamente tra i Paesi a minor rischio“, e malgrado la crescita il dato “è comunquebasso se confrontato all’Unione europea“. I numeri sono aggiornati al 2021, e vedono l’Italia al 22 esimo posto su 27 con 0,51 omicidi per 100 mila abitanti, a fronte di una media generale di 0,83. I dati più alti sono quelli dellaLettonia, con 5,18 omicidi per 100 mila abitanti. Seguono a grande distanza daLituaniaeFinlandia(2,50 e 1,70)”. I numeri più bassi si registrano invece “inLussemburgo, Irlanda, Repubblica Ceca, Slovenia(tra 0,47 e 0,43) e infineMalta(0,39)”.