Femminicidio in Italia. Quali le cause e le possibilità di prevenzione
Quali sono le cause delfemminicidioe come è possibileprevenirlo? Lalotta contro la violenzasulledonneè urgente, la comprensione delleradicidel problema e la crescita delle iniziative di protezione diventano prioritari. “Femminicidioè tra i più utilineologismiinventati ai giorni nostri: finché le cose non hanno un nome purtroppo sono invisibili” si legge nella sesta edizione di“Questo non è amore”realizzato dallaPolizia di Stato. Seppure di poco il femminicidio è diminuito negli ultimi 4 anni, ma mantiene caratteristiche chiare.Il 50 per cento delle uccisioni continuano a venire da parte da parte di un partner, da uomini che hanno le chiavi di casa. Leggi anche –Transizione green, ma senza donne: nelle materie Stem sono troppo poche Ledonnevengonoassassinatenon solo per sfidare leaspettative sociali, ma anche per il semplice fatto di essere donne. Secondo l’analisi condotta nel report, uccidere incarna la forma più acuta diprevaricazione. Le morti rilevano una ricercadistorta di supremaziae un concetto di possesso della donna che persiste nonostante tutto. In Italia il39%dei reati contro le donne sono commessi dalconiuge, il30%dell’ex coniugeoex compagno. Il25%da altriparenti, vicini di casa,pretendentiocolleghi di lavoro. Il6%all’interno del rapporto genitore figlio. Seppur di poco – spiega “Questo non è amore” – gli episodi di femminicidio sono diminuiti nel tempo in Italia. Dal 2020 i femminicidi sono diminuiti dal43%al38%(2022) infine al31%(2023). Leggi anche –Transizione green, ma senza donne: nelle materie Stem sono troppo poche In Italia glisforzi investigativisi concentrano sunuove strategieper prevenire la commissione di vati crimini, tra cui anche il femminicidio. L’analisi di ogni singolo episodio aiuta a identificare l’ambito e la motivazione, valutando l’efficacia delle forme di tutela previste – in particolare – dalle direttive dellaDirezione Centrale Anticrimine. E’ stato evidenziato così come in più della metà dei casi di femminicidio, l’assassino ha le chiavi di casa. Il52%dei delitti viene commesso dalmaritoo ilconvivente, il14%dell’ex maritoo dall’ex conviventee per lo stesso14%dal partner con cui la donna ha unarelazione extraconiugale. Secondo quanto rilevato dalla Polizia di Stato il movente principale del femminicidio è lafine della relazioneo una particolare conflittualità con il partner tra le mura di casa. Nel33%dei casi la vittimalascia dei figli piccoli. Leggi anche –Femminicidio, in Italia 106 casi nel 2022. Nove assassini su dieci sono uomini Tra le misure di prevenzione, oltre l’ammonimento del Questore, è prevista anche laSorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. Se l’ex compagno o marito che continua nelle manifestazioni delle intenzioni “dannose” e/o “persecutorie”, tanto da generare allarme nella donna, il Questore può proporre alTribunale la Sorveglianza Specialeper un periodo definito (non inferiore ad 1 anno e non superiore a 5 anni) proprio la Sorveglianza speciale. Le leggi italiane prevedono che questa misura sia anche accompagnata da prescrizioni specifiche. Ad esempio, ildivieto di avvicinarsiai luoghi frequentati abitualmente dalla vittima, l’obbligo di allontanarsiimmediatamentein caso di incontro casuale e il divieto dicomunicazioni scritteotelefonichecon la vittima. “Ad oggi tale misura è realmente in grado di dare tutela concreta a chi subisce reati così odiosi” ha spiegato la Polizia di Stato nel report “Questo non è amore”, ma “è importante che levittime continuino a segnalare i comportamentidi vessazione e diviolenza sopravvenutianche dopoprecedenti denunce, sintomatici di unacapacità criminaleancora persistente e di una pericolosità sociale del soggetto”. Leggi anche –Femminicidio, Marisa Leo ricordata all’evento “Women in food” a Urbino Tra le misure che la Polizia di Stato ha riservato anche allatutela della donnec’è l‘app YouPol. Permette all’utente di interagire con la Polizia di Statoinviando segnalazioni(video, audio, immagini e testo) relative non solo a episodi di bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti ma anche, dal 2019, diviolenza domestica. Bar, ristoranti e discoteche possono aderire poi alprotocollo “Sicurezza vera”. I gestori possono insegnare ai dipendenti a riconoscere i segnali dipotenziali molestieoviolenzee asegnalarli immediatamente(attraverso la stessa app YouPol) per la tutela delle donne presenti in quei luoghi. Da luglio 2020 è attivo anche ilNumero Nazionale Antiviolenza 1522che è gestito daDifferenza Donna. Un’ associazione di promozione sociale con oltre 30 anni di esperienza nelcontrasto della violenza maschilesulle donne.