C’è il disegno di legge di riforma dei Consorzi di bonifica e dell’intero sistema dell’irrigazione in Sicilia. La legge, comunica il governo Schifani che ne ha approvato il testo oggi in riunione di giunta, prevede la riduzione da 13 a 4 enti e una revisione del sistema tariffario e di finanziamento. La legge interviene nelle competenze di tutti gli attori coinvolti, ovvero Regione, agricoltori, Consorzi, altri soggetti pubblici e privati, allineando la Sicilia al quadro normativo europeo e nazionale in materia. In questo modo sono state superate le criticità che si sono manifestate nell’ultimo trentennio, a partire dalla normativa del 1995 (la Legge regionale numero 45) e dei tentativi di riforma avviati, ma mai giunti a completa attuazione.
Quali saranno in nuovi 4 organismi al posto dei Consorzi
Il testo di legge prevede che in luogo degli attuali tredici enti (gli undici consorzi “storici” ed i due consorzi della Sicilia occidentale e orientale) si passerà a un assetto basato su quattro organismi corrispondenti a bacini idrografici omogenei: Nord-orientale (province di Catania e Messina, parte delle province di Siracusa e di Enna), Nord-occidentale (province di Palermo e Trapani), Sud-occidentale (provincia di Agrigento, parte delle province di Palermo, Trapani, Caltanisetta ed Enna) e Sud-orientale (provincia di Ragusa, parte delle province di Siracusa e Caltanissetta). L’assetto è stato definito seguendo i confini naturali e non quelli amministrativi, secondo un principio concordato in sede di intesa fra Stato e Regioni fin dal 2008. I quattro nuovi Consorzi avranno la forma di enti economici di diritto pubblico associativi, restituendo la gestione agli agricoltori. Saranno infatti i consorziati a eleggere, per ogni Consorzio e con mandato quadriennale, tre componenti su quattro del consiglio d’amministrazione, inclusi i presidenti ed i vicepresidenti, mentre la Regione designerà un solo componente (con mandato a titolo gratuito) oltre ai revisori. La Regione assumerà le funzioni di vigilanza e coordinamento, continuando a garantire gli investimenti necessari per la realizzazione e l’efficientamento delle opere pubbliche di raccolta e distribuzione.
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Contratto collettivo di categoria per i nuovi enti
Elemento centrale della riforma è anche la revisione del sistema tariffario e di finanziamento. Gli attuali Consorzi saranno destinati alla liquidazione, senza nuovi oneri per la Regione, con le infrastrutture e gli strumenti che passeranno ai nuovi organismi. La legge di riforma prevede che il personale – sia stagionale che a tempo indeterminato – transiterà alle dipendenze dei quattro Consorzi di bonifica, con l’applicazione del contratto collettivo di categoria. L’urgenza e l’inderogabilità della riforma è data dalla nuova normativa europea, ora recepita, che ha alla base le sfide poste dal cambiamento climatico, con i correlati rischi di calamità e di siccità, oltre che dall’esplicito impegno sottoscritto dalla Regione con lo Stato alla riorganizzazione del comparto.
Le dichiarazioni di Schifani e Sammartino
Per il presidente della Regione Renato Schifani “si tratta infatti di un provvedimento tra i più attesi che rappresenta una svolta importante nella gestione delle risorse idriche per l’irrigazione. Un uso più razionale dell’acqua per l’agricoltura è fondamentale per questo settore di eccellenza, anche in considerazione dei cambiamenti climatici che, come abbiamo visto quest’anno, causano repentini stravolgimenti atmosferici passando in breve tempo dalla siccità alle alluvioni, cioè da un’emergenza all’altra. Il mio governo sta avviando una stagione di riforme con la quale vogliamo cambiare il volto della Sicilia nei prossimi 4 anni“. Il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura Luca Sammartino si dice soddisfatto per il testo di legge predisposto dopo mesi di confronto e dialogo con produttori, agricoltori, associazioni di categoria, sindacati, al termine di un lavoro che ha visto l’ufficio di gabinetto e il dipartimento regionale Agricoltura guidato da Dario Cartabellotta impegnati per esitare il testo in tempi celeri: “La riforma del settore non era più derogabile – dice Sammartino –. La nuova legge, che adesso affidiamo all’Ars con la speranza che si possa addivenire all’approvazione in tempi brevi, è una vera rivoluzione per l’agricoltura siciliana. La dota, infatti, di un sistema di irrigazione e bonifica organizzato sui principi della coerenza dei bacini idrografici e dell’uso razionale della risorsa idrica e – nuovamente, dopo lungo tempo – del coinvolgimento dei produttori”.