Food delivery, Prestofood si fonde con Moovenda

La prima grande alleanza italiana nel food delivery arriva
dal centro-sud. Moovenda e PrestoFood hanno annunciato la fusione. Danno vita a
Mvnd, società che si muoverà sull’asse Roma-Catania Moovenda e PrestoFood fanno la stessa cosa: arruolano i
ristoranti e permettono agli utenti di ordinare via app e ricevere la cena o il
pranzo a domicilio. Sono entrambe tra le realtà italiane più solide in un
settore ancora frammentato e devono vedersela con le grandi compagnie
internazionali. Moovenda è partita da Roma, per poi approdare a Napoli,
Cosenza, Cagliari e Viterbo. E, tramite la controllata Offlunch, anche a
Milano. Prestofood ha iniziato la propria attività da Catania. E oggi è attiva
anche a Palermo, Reggio Calabria, Messina, Cagliari, Lecce, Napoli, Sassari e
Bari. Come si nota da questi elenchi, le due società sono geograficamente
complementari: Cagliari è l’unica città dove operano entrambe. Fino a ora,
quindi, non si sono pestate i piedi. È chiaro però che una loro crescita le
avrebbe portate a concorrere. Con PrestoFood destinato ad approdare in nuove
città del Meridione (ma per ora non in Sicilia) e Moovenda che, con tutta
probabilità, orientata a muoversi verso sud. Guido Consoli, ad di PrestoFood, ha spiegato in una nota i
motivi dell’accordo: “La fusione con un nostro competitor è stato un passo
molto importante: oltre a ridurre la concorrenza, così facendo riusciremo a
consolidare i territori dove siamo presenti e a ottimizzare tutti i processi di
operation abbassando i costi di acquisizione”. Quindi non solo un avversario
che diventa alleato, ma anche maggiore efficienza e matrimonio tra due reti
esistenti.Intervistato
da FocuSicilia lo scorso settembre, Consoli aveva lasciato intravedere la
possibilità di una fusione: “Valutiamo spesso la possibilità di collaborare con
imprese italiane che possano incrementare la nostra potenza economica”. Il
matrimonio con Moovenda (startup nella quale ha investito anche l’attaccante
della Lazio Ciro Immobile), oltre a essere una scelta logica dal punto di vista
strategico, sembrava la più probabile anche per questioni di rete. PrestoFood è
infatti legata alla holding Comunicatica, guidata da Jacopo Paoletti. Che è
anche cmo di Moovenda. C’è poi un altro fattore che Consoli non sottolinea ma è
comunque chiaro. Creare una holding dà vita a un soggetto più forte che,
nell’immediato, può competere con i player internazionali. E che, allo stesso
tempo, si rende più appetibile per una futura acquisizione. Detto chiaramente:
se qualcuno volesse comprare Mvnd, dovrebbe sborsare più soldi di quanto
avrebbe fatto acquistando Prestofood e Moovenda separatamente. L’eventualità è
tutt’altro che remota. Il food delivery è ancora un mercato fluido: le società
investono nella aree più scoperte (nelle quali Moovenda e PrestoFood hanno
trovato spazio) e continuano a farlo solo se diventano uno dei due-tre leader
in entro quel perimetro. Altrimenti mollano e preferiscono puntare altrove. Mvnd avrà un mercato potenziale da un miliardo di euro. Il dato è importante per capire le potenzialità delle consegne a domicilio. Ma il giro d’affari combinato di Moovenda e PrestoFood è molto lontano da queste cifre. Nel 2018, ad esempio, l’app siciliana ha transato 2 milioni di euro e fatturato 1,5 milioni, con una crescita anno su anno del 30 per cento. La nuova holding diventa comunque il primo food delivery italiano per dimensioni e fatturato e il quarto in Italia considerando le società straniere. “Questa operazione – spiega Simone Ridolfi, amministratore delegato di Moovenda – dà una spinta alla strategia di Mvnd, che ora serve più di 100 mila clienti, più di 2 mila ristoranti in 13 città, da Milano a Catania. Il prossimo passo sarà aprire nella prima città europea, a fine 2019”. Aggiornamento 19 novembre 2019: Il 18 novembre 2019, Mvnd ha annunciato la nascita di una nuova piattaforma, Foodys, che riunisce le attività di Moovenda e Prestofood.