“Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per il testo approvato dalla giunta regionale, con il quale si delinea il futuro del comparto forestale e della tutela del patrimonio boschivo della nostra regione. Riteniamo che la proposta sia culturalmente retrograda, non vediamo una visione né più razionale né più innovativa”. Con queste parole i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Palermo, Dario Fazzese, Francesco Nuccio e Giuseppe La Bua, esprimono il loro dissenso per il disegno di legge proposto dal governo Musumeci. Per questo il prossimo 23 luglio, a partire dalle 9.30, le associazioni sindacali terranno un sit-in presso l’Assemblea regionale siciliana.
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Le critiche al disegno di legge
“È una riforma che non prevede un futuro certo per il comparto, come ad esempio la possibilità di un percorso improntato sul ricambio generazionale”, proseguono i segretari delle associazioni sindacali. “Uccide la speranza di una possibile stabilizzazione dei lavoratori, sospendendo il turn over fra le fasce e, soprattutto, non contiene una visione produttiva del comparto che metta al centro la lotta alla desertificazione e al dissesto idrogeologico. Con il blocco del turn over scompariranno i lavoratori a tempo indeterminato che sono indispensabili per la pianificazione delle attività forestali”.
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“Garantire riordino del settore”
“Leggiamo al contrario di passaggio a due fasce di lavoro, a 120 e 180 giornate, senza però chiarire in quanto tempo si debba concretizzare questo obiettivo”, proseguono Fazzese, Nuccio e La Bua, “E, contemporaneamente, si parla di tagli al comparto e di assenza di investimenti strutturali, che riteniamo indispensabili per una riforma che dovrebbe avere l’obiettivo di dare maggiore occupazione e garantire un il migliore riordino possibile al settore e alla gestione del patrimonio ambientale della Regione”.