“La paternità delle foto non si tocca. Il bando dell’assessorato al turismo è fuori legge”. Fotografi siciliani si scagliano contro l’assessore Manlio Messina e l’avviso pubblico “per acquisizione di immagini in formato elettronico ed in alta risoluzione e relativi diritti d’autore” a firma della dirigente del servizio Comunicazione, Daniela Lo Cascio. L’accusa è che tale bando viola il diritto d’autore sancito dalla legge n.633 del 22 aprile 194. E pure per una manciata di soldi.
Perdita del diritto d’autore, ma la legge lo garantisce
È il punto 7 dell’avviso quello più controverso: a protestare circa ottanta fotografi e docenti di fotografia, ma anche trenta personalità della cultura tra architetti, docenti, artisti ed editori. È qui che si legge che nel caso in cui la foto o le foto, per un massimo di tre (come da punto 4) dovessero essere scelte dall’amministrazione regionale, questa “ne diventa unico proprietario e come tale potrà apportare modifiche alle stesse e/o pubblicarle anche in porzioni o parti di esse”. Significa che, come si legge qualche rigo dopo, “con la vendita e/o cessione, l’autore dovrà rinunciare a qualsivoglia pretesa presente e futura per sé o i propri eredi, in materia di diritti d’autore”. Il tutto per la cifra irrisoria di 30 euro a foto.
Archivio fotografico per la promozione dell’Isola
L’obiettivo dell’avviso è quello di “arricchire l’archivio fotografico di questa amministrazione” così da avere una serie di immagini peculiari della Sicilia rappresentandone cultura, natura, tradizioni, enogastronomia ed eventi, da usare per la “comunicazione istituzionale volta alla promozione della destinazione Sicilia”. Una scelta per cui i fotografi non si dicono del tutto contrari, purché si rispettino ruoli e decisioni autoriali.
Photo Graphia scrive all’assessore Messina
Una disposizione che ha fatto infuriare i fotografi che si sentono defraudati del loro diritto sancito dalla legge. Così, tramite l’associazione culturale Photo Graphia, hanno deciso di scrivere all’assessore per chiedere la modifica o il ritiro dell’avviso. Il bando però è stato pubblicato l’11 giugno e scade tra pochi giorni, il 25. “Il bando regionale nel suo punto 7 opera contro la legge sul diritto d’autore e questo non è ammissibile in nessun modo perché significa dover rinunciare alla paternità della propria immagine”. La lettera è firmata dal presidente dell’associazione, nonché fotografo, Santo Eduardo Di Miceli, ma come detto, mette insieme diversi nomi autorevoli della cultura e della fotografia regionale. Tra questi, solo per fare un esempio, anche Tony Gentile, l’autore della famosa foto dei giudici Falcone e Borsellino.
Il giusto compenso che non c’è
“L’autore è l’unico che può disporre della sua opera. Certo – spiega Di Miceli – il lavoro può essere fatto per committenza, ma va riconosciuta comunque la paternità e la foto non può essere affatto modificata o tagliata. Ne perderebbe sotto tutti i punti di vista”. Non solo. Oltre il problema del diritto d’autore che comunque Di Miceli definisce “la preoccupazione principale”, c’è quello del pagamento. “È vero che non c’è un albo dei fotografi e siamo considerati degli artigiani, ma la nostra è un’opera d’ingegno e così viene del tutto sminuita”. La legge stessa parla di giusto compenso che dipende da diverse variabili, ma “prevedere di pagare una foto d’autore e professionale solo 30 euro è fuori da ogni legge di mercato”.