Gestore unico dell’acqua, i sindacati catanesi: “Tempo perso invece di agire”

Gestore unico dell’acqua, i sindacati catanesi: “Tempo perso invece di agire”

Leorganizzazioni sindacaliesprimono preoccupazione per l’incertezza che grava sulGestore unico dell’acqua a Catania.E lamentano “il tempo perso in dispute e dibattiti invece diagire con interventi strutturali”. Lo scorso 28 agosto, infatti, durante un incontro ufficiale tra ATI e i rappresentanti sindacali, è emerso che l’Assemblea Territoriale Idricaha confermato lavalidità della convenzione del 2005per bocca del suo presidente Fabio Mancuso. Laconvenzionenon sarebbe stata modificata per la mancanza di quorum riscontrata nei vari incontri ufficiali,“impedendo così eventuali miglioramenti”.Dal 2019 è stato anche richiesto un aggiornamento del personale alle aziende del settore, senza mai ricevere risposte fino ad oggi. L’ATI ha anche richiesto alla Sie Spa di presentare un piano industriale che chiarisca leoperazioni future del Gestore Unico.E ha approvato un prolungamento delle concessioni per proteggere i fondi del PNRR, consentendo alle società di continuare a operare fino alpassaggio al Gestore Unico.La Sie ha utilizzato questa misura per salvaguardare i lavoratori. I segretari generali diFilctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, e Ugl Chimicisottolineano dunque che, secondo la convenzione, la Sie Spa gestirà il servizio idrico integrato occupandosi diamministrazione, fatturazione, manutenzione e nuove infrastrutture.Ma rimangono forti i dubbi su come gli ex gestori privati potranno continuare a fornire servizi senza ilpersonale dipendente che passerà sotto la Sie Spa.Non a caso i sindacati catanesi hanno chiesto un incontro urgente anche alla Sie Spa per discutere del futuro dei lavoratori. Soprattutto considerando che l’articolo 5 della convenzione prevede illicenziamento del personale assunto dopo il 13 dicembre 2021 e l’annullamento di eventuali avanzamenti di carriera. L’incontro previsto per la nomina dei vertici della Sie Spa, incluso l’amministratore delegato, è statorinviato al 26 settembre senza spiegazioni ufficiali.I sindacati sottolineano l’importanza “di scegliere una persona che rispetti i lavoratori e consideri l’acqua un servizio pubblico essenziale”.Nel corso dell’incontro con Mancuso hanno anche sottolineato l’importanza del patrimonio umano rappresentato dai lavoratori del settore.Lavoratori che, nonostante la crisi idrica e la frequente mancanza di energia elettrica, hanno garantito un servizio essenziale. Pur non avendo proclamato uno stato di agitazione, le organizzazioni sindacali valuteranno prossimeiniziative di protesta dopo le assemblee con i lavoratori. A intervenire sulla vicenda, nei giorni scorsi, ancheCisal. “La gestione cronica dell’emergenza idricanella città e nel comprensorio Catanese ha comportato interventi limitati per la riparazione delle reti e il mancato rinnovamento delle stesse, ormai obsolete, ha determinatoperdite pari al 60% circa.Come sindacato, evidenziamo la necessità di definire ruoli e assetti tramite appositoconfronto con gli organi di governonell’ambito della provincia di Catania. Riteniamo fondamentale l’istituzione di un tavolo tecnico per gestire la fase di transizione, cosicché da agevolare ilprocesso di aggregazione delle gestioni esistentiche non può prescindere dalla mancata definizione di un Piano industriale, scaturente dallaricognizione delle infrastrutture e delle risorse umaneche confluiranno nel gestore unico per l’intera Provincia”.