Dalle dichiarazioni dei redditi 2018 risulta che il 94,7 per cento del gettito Irpef è versato dai soli lavoratori dipendenti e pensionati. Questo è un dato rilevantissimo perché l’Irpef rappresenta il 40 per cento delle entrate erariali del nostro paese. Questa situazione fotografa l’iniquità del sistema fiscale italiano e non è più sopportabile. Bisogna varare una vera riforma del nostro sistema fiscale che tagli le tasse a chi le paga, vale a dire ai lavoratori dipendenti e pensionati, attraverso un significativo aumento delle detrazioni.
Per la Uil è urgente che il Governo apra un confronto con i sindacati per arrivare a una complessiva riforma del fisco, che ridisegni le aliquote Irpef e gli scaglioni, rispettando il principio di progressività previsto dalla Costituzione e, contemporaneamente, attuando una svolta nella politica di lotta all’evasione fiscale per recuperare i 110 miliardi di euro che ogni anno sono sottratti alle casse dello Stato.
463 miliardi da tabacco e gioco d’azzardo
Nel seguente studio, partendo dai dati forniti dal Mef, abbiamo evidenziato in che percentuale le diverse imposte contribuisco a finanziare le spese dello Stato. L’imposta sul reddito delle persone fisiche risulta pagata per il 94,7 per cento da lavoratori dipendenti e pensionati, mentre solo il 5,3 per cento del gettito netto è versato da altre tipologie di contribuente. Le imposte dirette di carattere nazionale, quindi senza le addizionali regionali e comunali dell’Irpef, e le imposte indirette come accise, Iva, le imposte sui tabacchi e sui giochi d’azzardo, hanno generato nel 2018 un gettito totale pari a 463 miliardi di euro. Risulta evidente come dalla sola Irpef nazionale, imposta sul reddito, arrivi il 40 per cento delle entrate dello Stato, mentre la seconda fonte di entrate con il 29 per cento, è rappresentata dal gettito Iva, imposta sul valore aggiunto.
