Guerra e crisi Mar Rosso. Traffico container stabile nella Sicilia Orientale

L’invito è quello a non anticipare i tempi. Cioè immaginare che quel che sta accadendo nelMar Rossoe con i venti di guerra possa necessariamente incidere sultraffico containerdellaSicilia Orientale. Avere paura delle conseguenze, in questo momento assenti, della crisi nel Mar Rosso serve solo a stimolare eventuali tentavi dispeculazione economica. Effetti che negli ultimi anni l’hanno fatta da protagonista accanto a pandemia e guerre. Lo spiega il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia OrientaleFrancesco Di Sarcina. Gli ultimi eventi inizieranno ad incidere davvero se la difficoltà di attraversamento delCanale di Suezdiventerà unacondizione strutturale. “Come nelle scorse settimane, in questo momento i nostri operatori non segnalano una diminuzione della attività suAugustaoCatania– ha spiegato il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina -. La Sicilia non è compresa nella rotta che passa dal Mar Rosso, al contrario delleregioni Centro-Settentrionali, ora sicuramente svantaggiate. Se qualche difficoltà potrà esserci per noi, e che per ora ripeto non è certificata dai dati, potrebbe interessare le petroliere e quindi l’area del siracusano”. Senza rischi concreti per la Sicilia, il problema diventa quello dellespeculazionieconomiche. “Mi guarderei bene dal lanciarecampanelli d’allarme inesistentiperché sono certo della necessità di dover evitare il rischio di aumenti ingiustificati dei costi – ha evidenziato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale -. Non sarebbe la prima volta come abbiamo visto in passato. Al contrario sono realmente aumentati alcuni costi a carico delle compagnie che decidono comunque di transitare sul Mar Rosso. Mi riferisco alle assicurazioni. Stanno lievitando. Questa crisi diventerà unproblema anche per la Siciliase da momentanea si trasformerà in strutturale”. Per quel che riguarda l’export verso l’Oriente, il quadro per la Sicilia è meno certo. Anche laSiciliarischia di essere danneggiata dalle conseguenze degliattacchi HouthinelMar Rosso. L’export regionale verso iPaesi Extra Ueera già in difficoltà per via della nuova guerra traIsraeleePalestinae limitato dalcambiamento climatico, che ha ridotto la produzioneagroalimentare. Quest’ultimo segmento, secondo quanto ha stimatoColdiretti, rischia una generale battuta d’arresto per gli aumenti vertiginosi deicosti dei trasporti marittimie deitempi di percorrenti. In base poi ai dati diffusi daUnioncamere Siciliaper il secondo trimestre 2023, l’esportazione verso i paesi extra Ue pesa per il 58 per centodell’attività regionale. La nuova guerra traIsraeleePalestina, insieme alle tensioni che ha prodotto inNord Africa, stavano iniziando già incidendo sull’export siciliano verso l’Africae ilMedio Oriente. L’Isola commercia invece con l’Asiasiavinochearance. Esportati però via aerea. Per ultimo, ad inizio di questo mese, ilComune di Bronteaveva comunicato un interesse cinese ad acquistarepistacchio.