Hai solo pochi giorni, Fisco in agguato: scatta la corsa finale per non perdere la rottamazione quater

Hai solo pochi giorni, Fisco in agguato: scatta la corsa finale per non perdere la rottamazione quater

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L’ultima finestra utile sta per chiudersi: cosa accade davvero a chi non paga entro il termine e perché rischia grosso anche per la prossima sanatoria

Ogni anno migliaia di contribuenti si ritrovano a rincorrere una scadenza che può fare la differenza tra un debito risolto e un nuovo ciclo di cartelle, interessi e sanzioni da cui è difficilissimo uscire. La rottamazione quater, arrivata come una boccata d’ossigeno per chi aveva pendenze accumulate negli anni, ora entra nella sua fase più delicata: quella in cui un semplice ritardo può far perdere tutto. E il conto alla rovescia, questa volta, è davvero agli sgoccioli.

La data ufficiale è già alle spalle, ma non tutto è perduto. Grazie al meccanismo di tolleranza previsto dalla legge, chi non ha ancora versato la decima e ultima rata ha pochi giorni per mettersi in salvo. Giorni preziosissimi, perché chi mancherà questa scadenza non perderà solo i benefici della quater: rischia anche l’esclusione dalla futura rottamazione quinquies, quella che promette di essere la più conveniente di sempre.

La scadenza reale: perché si può pagare fino al 9 dicembre

La rottamazione quater permette di estinguere i debiti fiscali pagando solo l’importo originario della cartella, senza sanzioni né interessi, con rate distribuite fino a cinque anni. Un’agevolazione che riguarda tutte le cartelle notificate tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

La scadenza formale per l’ultima rata era fissata al 30 novembre. Ma quel giorno cadeva di domenica, e la normativa prevede un margine di cinque giorni (al netto dei festivi) in cui il pagamento è comunque considerato valido. Questo porta la data finale utile a martedì 9 dicembre. Oltre quel giorno, non esiste alcun margine di recupero.

Chi paga entro questa finestra “di grazia” manterrà tutti i benefici della definizione agevolata. Chi la perderà, invece, tornerà a dover fronteggiare il debito pieno.

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Cosa succede davvero a chi non paga: tutti i rischi concreti

Il mancato versamento della rata non comporta solo un ritardo da sanare, ma la decadenza totale dalla rottamazione. In pratica il contribuente perde lo sconto su sanzioni, interessi e aggi, e si ritroverà a dover pagare l’intero importo originario. Per molti, questo può significare migliaia o decine di migliaia di euro in più.

Ma c’è un secondo rischio, meno immediato ma altrettanto pesante: l’esclusione dalla futura rottamazione quinquies, già prevista nella manovra. La nuova sanatoria, che dovrebbe permettere di pagare i debiti in 54 rate bimestrali per nove anni, includerà anche tributi locali come Imu, tari, multe stradali e bollo auto. Per molti contribuenti potrebbe essere un’occasione unica.

Al momento, però, non potrà accedervi chi non è in regola con la quater. Solo un eventuale emendamento proposto dalla Lega potrebbe ampliare la platea, ma non c’è alcuna certezza che venga approvato. In altre parole: un ritardo oggi potrebbe precludere la possibilità di una nuova agevolazione domani.

Per chi ha aderito alla rottamazione quater, l’avvertimento è chiaro: il tempo sta per scadere, e la posta in gioco non è mai stata così alta.