Humanitas compra la clinica Argento e i suoi posti di neurochirurgia e ortopedia
All’istituto Humanitas di Cataniapossonotornaregli interventi dineurochirurgia e di ortopedia non oncologica. L’istituto privato ha ripreso o sarebbe in procinto di riprendere gli interventi in convenzionegrazie a una acquisizione: quella dellastorica clinica Argentodi Catania. Gli interventi erano stati sospesi un anno fa a causa di unricorso accolto dalConsiglio di giustizia amministrativa(Cga) e presentato da alcune cliniche private convenzionate del catanese: Istituto clinico Vidimura srl, Istituto Kennedy srl, Casa di cura Gibiino srl, Casa di cura Carmide. Secondo quello che si sostiene in ambienti medici accreditati l’Humanitas avrebbe trovato il modo peraggirare l’ostacolo fissato dai giudici acquistando la clinica Argento di Catania, che ha cessato l’attività sembra perché non navigasse in buone acque economiche, facendosi carico di tutti i debiti, ma allo stesso tempo consentendo così all’istituto di acquisire oltre una decina di posti letto convenzionati in ortopedia che ha così utilizzato per permettere la ripresa dell’attività non oncologica della Neurochirurgia e dell’Ortopedia.La soluzione della vicenda si è manifestata quando l’Humanitas ha messo il suo ombrello sulla clinica cataneseacquisendo così tutte quelle che erano le convenzioni autorizzatedalla Regionesoprattutto nel campo dellaortopedia, convalescenza e riabilitazionee aumentando così i suoi volumi di attività, e il possibile guadagno. A questo punto sarebbe stato automatico bypassare il divieto di operare in regime di convenzione che era stato sancito nel gennaio del 2023 dal Cga che aveva fermato tutta l’attività in convenzione intrapresa dall’Humanitas per interventi non inerenti al campo oncologico. Tornano così ad operaresotto il ventaglio Humanitas professionisti che fanno riferimento ai primarioAlberto Romano,neurochirurgoeGiuseppe Mazziotta,ortopedicocon un lungo curriculum all’Humanitas di Rozzano e uno dei fautori dell’intervento bilaterale all’anca che riduce molto la convalescenza. In particolare, grazie all’acquisizione della Argento, è stata ripristinata anche una branca molto importante della medicina traumatologica e degenerativa, quella degli interventi alla colonna vertebrale. Leggi anche –Caso Humanitas, cosa dicono i giudici. Regione viola le sue stesse regole Era la fine di gennaio dell’anno scorso quando il Consiglio di giustizia amministrativaaveva riconosciuto la Regionesiciliana colpevoledi aver favorito il centro oncologico concedendo prestazioni convenzionate al di fuori della sfera di riferimento violando il documento di pianificazione e programmazione della rete ospedaliera regionale e leso il diritto delle altre cliniche convenzionate. Entrando nel merito i giudici avevano impugnato “i decreti dirigenziali DDG n. 262 del 25 marzo 2020 e DDG n. 1227 del 17 giugno 2019 per il loro contrasto con gli indirizzi della programmazione regionale dei posti letto ospedalieri, fissati dal DA n. 22 dell’11 gennaio 2020, oltre che per lamancata coerenza dell’accreditamento concesso all’Humanitascontestualmente all’autorizzazione all’eserciziorispetto al fabbisogno di attivitàregistrato dalla Rete ospedaliera regionale, che non consentiva l’attivazione in accreditamento nella provincia di Catania di punti dierogazione di prestazioni “ortopedia” e “neurochirurgia”in aggiunta a quelli già accreditati alle case di cura appellanti”. Secondo il Cga “il vulnus di illegittimità si sarebbe manifestato solo quando l’assessorato, con il decreto dirigenziale del 25 marzo 2020 n. 262 ha autorizzato Humanitas a porre in esercizio, nell’ambito i posti letto di acuti (20 neurochirurgia, 20 ortopedia e 10 in riabilitazione) assegnati, anziché in Codice 64 – disciplina oncologica medica…. –in convenzione non oncologica ledendo il legittimo interesse delle strutture ricorrenti, titolari di accreditamenti classificati in quelle discipline illegittimamente attribuite a Humanitas. Da ciò – puntualizzano i giudici – sarebbe conseguita la violazione dei principi cardine della programmazione dei livelli essenziali di assistenza, la violazione dei principi di classificazione delle prestazioni sanitarie, nonché la contraddittorietà del decreto del 25 marzo 2002 con il decreto assessoriale n 158 dell’8 febbraio 2019 e con i precedenti provvedimenti correlati all’accordo del 2013″. I giudici nei provvedimento adottati avevano rilevato ancheun eccesso dell’offerta. “Gli atti impugnati – si legge della sentenza – avrebbero determinato un eccesso dell’offerta di prestazioni ortopediche e neurochirurgiche già sovradimensionate nella provincia di Catania a scapito di prestazioni oncologiche ritenute necessarie alla programmazione e garanzia del livelli essenziali (Lea)…”. Alloraa causa della sospensione delle prestazioni convenzionate furono 700le personein lista d’attesa all’Humanitascostrette a rivolgersi dall’oggi al domani altrove, oppure ad optare per il regime di prestazione a pagamento.