Idrogeno, Sicilia protagonista. Ma i progetti sono fermi e i “costi esagerati”
L’utilizzo dell’idrogenoverdeè un obiettivo che l’Europaha rivalutato per rimediare alla minore disponibilità digas fossilee per provare a centrare gli obiettivi didecarbonizzazione. In questo processo laSiciliadovrebbe giocare un ruolo importante, ma il sogno resta nel cassetto. Restano fermi anche i40 milioni di euro che la Regione doveva assegnare per realizzare impianti di produzione ad idrogeno da aree dismesse. Entro il 31 marzo erano attese le graduatorie, arrivate invece a maggio e subito stoppate dalricorso avviatoda una delle aziende partecipanti. Averesoldieprogettualitàcertifica un interesse ad avviare lafiliera dell’idrogeno in Sicilia, ma in Regione c’è chi chiede maggiore certezza sull’utilità della conversioneguardando aglialti costi dell’energia. Leggi anche –Rinnovabili: la Sicilia punta sull’Idrogeno verde. Per le imprese 629 mln di euro Da più parti si parla delruolo centraledella Sicilia nellosviluppo della filiera dell’idrogenoper l’Italia, ma l‘assessore all’Energia Roberto Di Mauro resta cauto. “L’idrogeno è una risorsa, ma ci sono diversipunti interrogativi.Non si sta facendo chiarezza sul realeritorno economicoa cui va incontro chi dà inizio ad un percorso di produzione di idrogeno verde. Ci sono dei costi legati all’energia esagerati, lo Stato deve individuare un percorso vantaggioso per gli enti”. Di Mauro ha parlato per la prima volta anche del bando agganciato alla misura delPnrrriservata a“Rivoluzione verde e transizione ecologica”.Delle sette aziende che hanno partecipato al bando una è stata esclusa, si tratta dellaArchimede. Società agricolaAgrobiofert s.r.l,Duferco Energia s.p.a,Etna Hitech s.c.p.a,Res Integra s.r.l,Magic Motorsport s.r.l,Sicil Tecno Plus s.r.lsono state ammesse. Divideranno i 40 mila euro disponibili dall’avviso in base all’assegnazione comunicata il 15 maggio 2023. La somma più alta, che coincide con la metà del finanziamento, è andata al progetto dellaEtna Hitech S.c.p.a. Le altre imprese avrebbero diviso i 20 milioni restanti, ma come detto tutta la procedura è bloccata. “Il bando è fermo perché stiamo aspettando il pronunciamento del Tar – ha spiegato l’assessore all’Energia, Roberto Di Mauro– dobbiamo attendere”. Leggi anche –Idrogeno verde, c’è il bando. Primo passo per creare la filiera Se i progetti ci sono, non può dirsi lo stesso delle aree dismesse. Al loro censimento penserà Irsap e l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajolo ha ricordato durante l’incontro dedicato alla filiera dell’idrogeno organizzato daThe European House – Ambrosetti a Catania. “In collaborazione conTimstiamo definendo unapiattaformache servirà a censire tutte leareedegli agglomerati della Regione Siciliana, tra cui quellelibere, di proprietàpubblicaeprivatae quelle interessate daimmobilidiaziende chiuseda diversi anni – ha spiegato l’assessore”. L’attività è in divenire e i primi risultati potranno arrivare comunque a 2024 inoltrato. “Contiamo di avere una primaprevisione di revisione del censimentoentro il primo semestre del 2024″, ha concluso l’assessore. Leggi anche –Termini Imerese, riapre bando per ex area Blutec. L’annuncio della Regione A maggio 2022 laRegione Sicilianaaveva inviato la candidatura a sede delCentro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno, presentando i propri partner (pubblici e privati) e gli obiettivi. ConCnr,Eneae laFondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, si intende lavorare per sviluppare le strategie tecnologiche e finanziare per la partecipazione ai bandi. Sfruttando il vantaggio sull’eolico, inclusa l’opzione offshore, l’obiettivo dichiarato è l’avvio di una rete diproduzione internaed eventualmente anche diesportazione alle regioni limitrofe. Partner privati sarannoEneleSnam, che a loro volta hanno già steso i piani per laconversione ad idrogeno pulito dei principali poli industriali della Sicilia. Enel sta anche già conducendo progetti che convergono con gli obiettivi del Centro per l’Alta Tecnologia per l’idrogeno siciliano. Uno di questi è il “Green Hydrogen Live Industrial Platform”, piano sperimentale su larga scala per laproduzione e lo stoccaggio di idrogeno a Carlentiniche prevede un elettrolizzatore da 4mw. Un altro progetto, di Enel in partnership conEni, riguarda un impianto di elettrolisi da 20 MW per la produzione di idrogeno alimentato da un impianto fotovoltaico. La partnership con Snam si baserebbe sulprogetto “Deus”coordinato con il supporto scientifico proprio di Fbk (Fondazione Bruno Kessler). Quest’ultimo mira a sviluppare unelettrolizzatore alcalino da 100 MW a Augusta per sostituire l’idrogeno grigio con idrogeno verde nella raffinazione. Questo stesso progetto potrebbe essere replicato anche aMilazzo. Leggi anche –Startup e idrogeno verde, le sfide siciliane sostenute da Enel Nel settore ferroviario, qual ora venisse avviato l’idrogeno in Sicilia, si potrà valutare la possibilità disostituireitrenioperati agasoliocon treni aidrogenosu linee nonelettrificate. Per quanto riguarda iltrasporto pesante, le priorità si concentrano sulle principali direttrici comeMessina-PalermoeMessina-Catania, sviluppando infrastrutture distazioni di rifornimento ad idrogeno. Si prevede un coinvolgimento graduale deglioperatori del trasporto merci regionaliper l’introduzione progressiva di veicoli alimentati a idrogeno nelle loroflotte. Glihub logistici, gliaeroporti, iportie gliinterportisiciliani offrono opportunità per l’utilizzo dell’idrogeno, ad esempio nei collegamenti marittimi traSiciliaeCalabriao nei servizi turistici con navi di dimensioni medio-piccole. Questi progetti richiedono il coinvolgimento di armatori e operatori comeCostaeFincantieri, oltre alla possibile integrazione dell’idrogeno negliaeroporti siciliani.