L’obiettivo è “vincere, riportare il Catania più in alto possibile, arrivare in serie A e mantenerla il più a lungo possibile”: sono le parole di Luca Carra direttore generale del Catania Calcio Ssd. Il manager è stato ospite oggi del dipartimento di Economia dell’Università di Catania per portare la propria testimonianza agli studenti di Principi di Management, nella giornata conclusiva del corso tenuto dal professor Rosario Faraci. Il docente ha sottolineato come “la figura di un manager aiuta a capire una cosa estremamente difficile: tenere separate la parte passionale, che appartiene ai tifosi, da quella sportiva, che appartiene ad allenatore, staff e giocatori, e quella dirigenziale che appartiene alla società, al suo manager e al suo presidente, chiamati a mantenere l’equilibrio economico-finanziario”.
Lo sport attrae capitali internazionali
Gli aspetti tipicamente imprenditoriali legati al business nel mondo del calcio sono stati presi in esame dal manager Carra, che ha evidenziato come ci siano grandi capitali che si muovono nel settore. Il calcio attira l’attenzione di investitori di spessore, fondi internazionali che vedono opportunità e scommettono puntando a rientrare dell’investimento a volte anche nell’arco di cinque anni. La sostenibilità, però, “è difficile da mantenere – ha spiegato Carra – perché se da una parte già a inizio anno si possono conoscere, con uno scarto minimo, costi e ricavi, c’è una grande imprevedibilità”, che è quella che poi può modificare il destino di una società calcistica. Da questo punto di vista, Carra ha anche ricordato come “più si riesce a creare valore nel settore giovanile, più si riesce a creare stabilità”, facendo in modo che “il gruppo, la squadra, lavorino tutti insieme spingendo verso lo stesso obiettivo”.
I modelli di gestione delle società sportive
Carra ha passato in rassegna alcuni modelli di gestione delle società sportive, dalla presenza di un “presidente-mecenate”, come avveniva tra gli anni ’70 e ’90, all’evoluzione verso una gestione e una cultura di tipo aziendale introdotta negli anni 2000. Oggi il sistema è interamente votato alle opportunità di business con la presenza di investitori internazionali. Agli studenti ha suggerito di “studiare, applicarsi, conoscere piano piano i modelli e le regole finanziarie a livello di federazione”, ricordando che il bello del calcio è però, soprattutto, “quella maledetta domenica”, in cui una partita può cambiare tutto.
I tifosi sono un asset aziendale del Catania
L’incontro è stato l’ottavo e l’ultimo di un ciclo di testimonianze aziendali in cui altri dirigenti hanno potuto dare il loro contributo agli studenti, un contributo anche umano: studiare, sviluppare competenze, fare gavetta nel mondo delle aziende per poi provare a scalare le posizioni più importanti. “Un management professionale dà serenità alla squadra, pronta a concentrarsi sull’evento sportivo. L’asset più importante del Catania, non solo aziendale, è il tifo dei catanesi, il brand del Catania come insieme di tifosi sparsi in tutto il mondo, non solo a Catania. Un asset da valorizzare a fini manageriali”, ha concluso il professor Faraci.