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Il Reddito di cittadinanza non ha abolito la povertà. Ma in Sicilia l’ha ridotta

Sono cresciute le famiglie che percepiscono il sussidio e sono migliorati i dati relativi alla povertà, in particolare in Sicilia e in Campania. Nell'Isola dal 2021 al 2022 il rischio di povertà o esclusione sociale scende infatti dal 42,5 al 41,3 per cento

In Sicilia c’è stato un minor rischio di povertà e un minor rischio di esclusione sociale mettendo a confronto il 2021 con il 2022. Per raggiungere il risultato, secondo l’ultimo report Istat su “condizioni di vita e reddito delle famiglie“, ha contribuito in modo determinante il Reddito di cittadinanza. La misura è stata infatti percepita nel Mezzogiorno nel 2022 dal 11,2 per cento delle famiglie, pesando in media per il 34,5 per cento del reddito familiare, mediamente per 6.273 euro. Il dato è in crescita rispetto al 2021, quando la percentuale di famiglie percettrici al Sud e nelle Isole si era fermata al 10,7 per cento.

Povertà: netti miglioramenti in Sicilia e Campania

Un incremento nel totale delle famiglie percettrici che, numeri alla mano, sembra aver favorito il miglioramento dei dati relativi alla povertà in particolare in Sicilia e in Campania. Nell’Isola dal 2021 al 2022 il rischio di povertà o esclusione sociale scende infatti dal 42,5 al 41,3 per cento, mentre in Campania si passa dal 49,4 al 46,3. Migliora anche l’indicatore relativo alla “grave deprivazione materiale e sociale“, che per la Sicilia passa dal 7,9 per cento del 2021 al 6,1 del 2022, mentre in Campania fa un passo in avanti più contenuto scendendo dal 15,2 al 14 per cento. Non si tratta però di performance uniformi nel Sud, avverte Istati: il rischio di povertà o esclusione sociale aumenta in Puglia (dal 32 al 35,9 per cento), Sardegna (dal 33,7 al 36,4 per cento) e Calabria (da 40 a 42,8 per cento). In queste ultime due regioni aumentano inoltre la bassa intensità di lavoro (in Sardegna si passa dal 18,6 al 20,1 per cento, in Calabria dal 11 al 19,6) e la grave deprivazione che da un dato del 5,5 per cento del 2021 sale rispettivamente al 6,7 per cento in Sardegna e al 11,8 in Calabria.

La Sicilia resta la seconda regione più a rischio

I miglioramenti siciliani non mascherano però un quadro ancora molto grave per l’Isola. Con un rischio di povertà in senso stretto pari al 36,8 per cento nel 2022, l’Isola è ancora la peggiore regione d’Italia subito dopo la Campania che raggiunge quota 37,1 per cento. Si tratta di dati molto distanti dalle medie italiane. Nello Stivale poco meno di un quarto della popolazione (24,4 per cento) è a rischio di povertà o esclusione sociale, in leggero miglioramento rispetto 2021 (25,2 per cento). Con la ripresa dell’economia nel post-Covid si è ridotta inoltre in tutta Italia la popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (4,5 per cento rispetto al 5,9 per cento del 2021) e rimane stabile la popolazione a rischio di povertà in senso stretto (20,1 per cento).

Le grandi differenze di reddito con il Nord-Est

Da segnalare è inoltre il grande divario tra i risultati del Nord-Est del Paese, dove il rischio di povertà si ferma al 10,4 per cento. Si tratta di un parametro strettamente collegato al reddito medio delle famiglie. Quello italiano netto 2022 (33.798 euro rilevato sulle dichiarazioni dell’anno solare precedente), è inferiore di quasi 5 mila euro rispetto a quello del Nord-Est italiano (38.340 euro), che è a sua volta superiore di oltre 11 mila euro di quello dell’area del Mezzogiorno italiano, dove la media si ferma a 27.114 euro. Una cifra che rende ancor più palesi i risultati raggiunti in termini di contrasto alla povertà da misure come il Redito di Cittadinanza, che pesa mediamente per il 34,5 per cento del reddito delle famiglie beneficiarie al Sud. Da sottolineare inoltre come nel 2022 il reddito dichiarato delle famiglie più abbienti sia 5,6 volte quello delle famiglie più povere (rapporto sostanzialmente stabile rispetto ai redditi 2020 dichiarati nel 2021). Tale valore sarebbe stato più alto (6,4) in assenza di interventi di sostegno alle famiglie.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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