“Lasciare la Sicilia senza regole e vincoli adeguati sul fronte dell’energia nel delicato momento della transizione energetica è criminale”. Lo sostengono Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia e Gabriella Messina, componente della segreteria regionale a proposito del Pears, il Piano energetico ambientale della Regione siciliana, e delle notizie che circolano circa l’acquisizione di importanti fette di territorio da multinazionali del fotovoltaico. Per i due sindacalisti “si rischia che non ci sia una logica di sistema che tenga conto del complesso dei settori produttivi, in definitiva una transizione non sostenibile, terreno di conquista per affaristi e facili arricchimenti”.
“Mettere dei limiti all’utilizzo del territorio”
I due esponenti della Cgil sottolineano che “serve un piano che metta dei limiti, dei vincoli e disciplini l’utilizzo del territorio per istallazioni di impianti di energia rinnovabile serve un progetto che tenga insieme potenza prodotta, reti e capacità di accumulo, affinchè l’essere produttori di energia rinnovabile sia un vantaggio per la popolazione e per le imprese siciliane in termini di tariffe e di efficienza energetica, un propellente per l’economia, un vantaggio per l’ambiente e non invece una ulteriore occasione per arricchimenti e malaffare e una nuova deturpazione del patrimonio ambientale e paesaggistico”. La Cgil chiede che sul tema del Pears sia sentito il sindacato “portatore degli interessi di lavoratrici e di lavoratori e impegnato sul fronte di una transizione ecologica che porti a un vero sviluppo sostenibile”.