Imprese e accesso al credito: sempre più difficoltà, specie se sei “piccolo”
Ladifficoltà di accesso al creditodelleimpreseinSiciliaè causato, al pari del resto d’Italia, da almeno tre aspetti negativi che stanno condizionando l’economia nazionale. L’oscillazione delprezzodellematerie prime,oggi rappresentato da un nuovo caro-carburante. L’aumento dell’inflazione, del prezzo generale dei beni, che ha portato ad unadiminuzionedeiconsumie quindi a meno possibilità diguadagnoper leimprese, incidendo sui bilanci. Un aumento deirischi legati al climache ha ridotto ladisponibilitàdi alcuniprodottie fatto aumentare proporzionalmente iprezzi di vendita. È un mix di fattori che sta mettendo sotto stress economico le imprese siciliane e ha portato ad unariduzione di accesso al creditoin banca di quasi il4 per centoper le piccole imprese e del7 per centoper imprese chiamate “quasi-artigiane” (le ditte individuali). Qualora il finanziamento il prestito arrivasse, serve comunque tenere conto dei costi del credito, che in Sicilia comunque non sono i più alti d’Italia. Spese per interessi, commissioni, spese imputabili sono salite al7,21 per centorispetto al 2022, ma restano inferiori al13,5 per centodellaLiguriao il10,5 per centodellaLombardia. Leggi anche –Agricoltura in crisi, imprese senza liquidità. Intervengano i prefetti SoloMolise, provincia autonoma diBolzanoeCampaniahanno registrato in Italia un aumento del 4 per cento, l’1,5 per cento e dell’1,1 per cento di prestiti ottenuti dalle banche. Un dato in assoluta controtendenza. Nel resto del paese i prestiti alle piccole imprese sono diminuiti dal3,3 per cento(Sardegna) e fino all’8,1 per cento(provincia autonoma diTrento). InFriuli Venezia Giuliai prestiti generali alle imprese si sono ridotti di quasi il12 per centoe oltre l’11 per centoinValle D’Aosta. Rispetto la media nazionale la riduzione di accesso al credito delle imprese in Sicilia può considerarsi “positiva”. Il calo di finanziamenti e fidi è rimasto contenuto sotto il4 per centoe quello generale è sceso solo dello0,7 per cento. Il dato è reale considerati i dati condivisi daUnicredit, che in Sicilia è il primo istituto di credito. Durante il primo trimestre 2023 l’ex Banco di Sicilia ha erogato182 milioni di nuovi finanziamenti, in aumento rispetto al corrispondente periodo del 2022. Nel 2023 UniCredit ha concesso in totale, in Sicilia,1.200 milioni di finanziamentidi cui500 milionisono andati alle imprese. Leggi anche –Imprese, ecco la Sicilia che resiste. Il traino di turismo e costruzioni Come noto, laBanca centrale europeaha scelto di contenere l’inflazione alzando itassi di interesse bancari, senza allentare la morsa di fronte i primi cali inflattivi, incidendo, appunto, sulla possibilità diaccedere a prestiti bancari. Ilcosto del credito(interessi, commissioni) è cresciuto e in misura maggiore a Sud. Tutte e cinque le regioni delMezzogiornorientrano tra leprime ottoper aumento delcosto del credito. LaCalabriaha visto aumentare i costi dal 6,16 per cento all’8,16 per cento per operazione. Segue comunque la Sardegna con una crescita salita al 7,4 partendo dal 5. LaSicilia è invece terza in Italia per aumento di costo del credito, con una percentuale passata dal 4,6 al 7,4 in un solo anno. In tutto il Mezzogiorno il costo per chiedere unfinanziamentoo unfidoè aumentato del 2,59 per cento. Passando dal 4,29 al 6,88 per operazione. Solo nelle regioni delCentro Italial’aumento ha superato il 6 per cento, partendo dal 3,36 del 2002 (+2,79 nel 2023). Mentre aNord OvesteNord Estla soglia si ferma al 5,6 per cento circa, con aumenti però del 2,83 e del 2,89. Ritornando al legame tra aumento dei costi di accesso al credito e inflazione, in Italia l’aumento generale dei prezzi è stato più alto rispetto la media europea (ferma al 5 per cento), pari al 5,7 per cento. Questo renderà la“scalata inflattiva”prevista dalla Banca centrale europea – dal 5,6 per cento del 2023 al 2,1 del 2025 – verosimilmente più difficile. Quindi tarderà la possibilità di riallacciare un rapporto con le banchemeno costosoe piùsnello, al netto delle diversemisurediaccesso al creditopensate daStato,Regionieassociazioni di categoria.