In Sicilia a maggio servirebbero 28 mila nuovi lavoratori. Ma mancano i candidati

In Sicilia a maggio servirebbero 28 mila nuovi lavoratori. Ma mancano i candidati

Ilmercato del lavorosembra avere sempre più fame di lavoratori. L’ultimo bollettino redatto da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali conferma che, solo a maggio, sono28.530 in Sicilia leassunzioni di personale programmate dalle aziende, a fronte di unfabbisogno nazionale stimato di quasi 494mila unità. Se da un lato le assunzioni previste nella nostra Isola sonoaumentate di oltre tremila unità rispetto a maggio 2023,i contratti di assunzione programmati troppo spesso si fermano sulla carta: il passaggio dallateoriaallapraticasi blocca, si arena:il 48,2% delle figure ricercatedalle aziende, riferisce il bollettino,non si trovaperché mancano le competenze. Leggi anche –Imprese creative: se hai una laurea, in Sicilia c’è più lavoro Ladifficoltà di reperimento di personaleche dichiarano le imprese per le assunzioniin Siciliarisultaleggermente inferiore alla media nazionale (44,5%)ma il dato ci conforta poco perché comunque penalizza unmercato molto meno dinamico rispetto a quello del Nord. E a proposito di Nord, ci sono molte regioni che non se la passano affatto meglio: ilTrentino Alto Adige,ad esempio, è la regione italiana che in assoluto registra la percentuale più alta di lavoratori introvabili: in questa regione sono il57,4%. Situazione drammatica anche inValle d’Aosta (55,7%),Umbria (55,6%)eFriuli Venezia Giulia (55,4%). Ildato italiano più bassosi registra inPuglia (41,15% di difficoltà a reperire personale). Leggi anche –In Sicilia “a spasso” un laureato su due. I dati dei Consulenti del lavoro Dei tanti mali che affliggono il mercato del lavoro, come le scarse tutele per le madri lavoratrici, i salari troppo bassi e la sicurezza, quello delloscollegamento tra domanda e offerta è forse la problematicadi cui si parla meno e di cui si percepisce meno la gravità. Eppure i numeri parlano chiaro: non solola percentuale di posizioni lavorative che le imprese faticano a coprire continua a cresceresenza che si intravedano soluzioni strutturali in grado di arrestare una criticità che si sta trasformando in emergenza nazionale (da Nord a Sud), a ciò si aggiunge il fatto chea mancare non sono soltanto le competenze ma anche gli stessi candidati. Leggi anche –Sicilia, Unioncamere: 34 mila imprese e 15 mila addetti in più nel terzo trimestre Per le nuove assunzioni in Sicilia, e in tutta Italia, apatire la carenzadi lavoratori sonoprincipalmente commercio e serviziche da soli, dovrebbero assorbirequasi il 40% degli ingressinel mondo del lavoro previsti nel mese di maggio (in Sicilia addirittura il 41,1%). Parliamoprincipalmente di addetti alle vendite, esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, operatori della cura estetica, professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali. A seguire troviamooperai specializzati e conduttori di macchinee impianti (il26,4%degli ingressi previsti riguarda proprio queste figure, inSicilia si sale al 27,7%). La difficoltà di reperimento varia, spiega il bollettino, a seconda della figura professionale: “IlBorsino delle professioni– si legge nel documento Unioncamere-Ministero Lavoro – riportatra i profili più difficili da reperireprevalentemente le figureoperaie specializzate quali operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni(il78,9% è di difficile reperimento), operai specializzati addetti allerifiniture delle costruzioni (76,9%),fabbriferrai e costruttori di utensili (76,8%),fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (73,5%). Elevata anche la difficoltà a trovare i candidati adatti per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%), i tecnici in campo ingegneristico (64,7%), i tecnici della salute (62,1%) e gli ingegneri (58,8%)”. Leggi anche –In Sicilia crescono i posti di lavoro. Ma manca chi assumere, dice Unioncamere Addetto allo spostamento e alla consegna di merci, addetto ai servizi di pulizia ma anche di custodia di edifici, attrezzature e beni, personale da impiegare nella manifattura e nelle costruzioni:una parte certamente non trascurabiledelle richieste avanzate dalla aziende siciliane riguardail personale non qualificato.In Sicilia parliamo del 16,5%a fronte di undato nazionale leggermente superiore (17,4%). A livello provinciale saltano agli occhiTrapani e Agrigentodove le professioninon qualificatevengono ricercate quasi inun caso su cinque. Complessivamente, per queste figuresenza specifiche competenze, la difficoltà di reperimento scende al 36,6%. Da maggio a luglio 2024 la previsione di assunzioni nel nostro Paese di personale non qualificato raggiunge la ragguardevole cifra diquasi 267mila unità, di cui 86mila solo a maggio. Anche a maggioPalermo e Cataniasi confermano le province più dinamiche sotto il profilo delle opportunità di nuove assunzioni in Sicilia. Ilcapoluogo sicilianoè in testa con6.410 entratepreviste,supera di poco Catania (6.040). PoiMessina con 4.160e a seguireTrapani (3.290),Siracusa (2.760),Agrigento (2.190),Ragusa (1.810),Caltanissetta (1.360)e fanalino di codaEnna con appena 520ingressi previsti. La classifica appena descritta si mantiene la medesima anche se si proiettano le assunzioni in un intervallo di tempo più lungo (maggio-luglio 2024) ma si stravolge se prendiamo in considerazione il tasso di entrata per ogni 100 lavoratori dipendenti. In questo caso è la provincia di Trapani a registrare la migliore performance: 6,7%. Sul podio anche Agrigento con il 5,9% e Messina (5,1%).A livello regionale, ancora, icontratti di assunzioneprogrammati riguardano per lo più iservizi (74,5%)mentrel’industria si ferma al 25,5%. Un trend che si riflette anche a livello provinciale con due eccezioni: aCaltanissetta e ad Enna, infatti, lo stacco è meno netto e i due settori piuttosto si bilanciano con percentuali attorno al 50%.