In Sicilia è crollo della ore in cassa integrazione: -50% spiega Uil

Cresce, seppure non ovunque inItalia, il ricorso agliammortizzatori sociali. In un solo anno sono state registrate daInpsil 54,7% delle ore in più, lacig in derogaè aumentata del 17%. Al contrario sono diminuite di quasi l’11% lacassa integrazione straordinariae l’accesso alfondo di solidarietà, crollato del 36%. Lungo la penisola ogni territorio mostra, però, numero profondamente diversi. In base ai dati diffusi daUil, su elaborazioniInps, aSudsono state registrate meno ore di cassa integrazione e fondo di solidarietà, appena il 4,6% in più, conla Sicilia che ha addirittura segnato un -39% di ore in cig e fondo di solidarietà rispetto al primo bimestre 2023. IlNord, al contrario, segna un aumento di quasi il 46% delle ore che suona come uncampanello d’allarmetrattandosi dell’area piùindustrializzatadel Paese. L’unicamacroareache ha registrato una chiara diminuzione delle ore in cig è ilCentro, con un -17,6%. Leggi –Imprese “bio”, il Mezzogiorno supera il Centro Nord. Effetti positivi sul lavoro Il bisogno di ammortizzatori sociali resta diffuso in tutto il paese. È evidente guardando i numeri in arrivo dai territori. A Nord spiccano le variazioni in aumento diFriuli Venezia GiuliaeVeneto, pari al 77,5% e il 72%. InEmilia-Romagnale richieste sono aumentate del 99,2% così come inUmbriadel 66%. Un segnale che spiega ladifficoltà delle impresenell’ultimo anno, sempre meno in condizione di garantire occupazione (anche parziale), preferendo trasferire il lavoratore acarico dello Stato. Guardando i dati diffusi da Uil, l’Italia sembra capovolgersi, ma anche il Sud resta in difficoltà. Leggi anche –Lavoro in aumento in Italia a febbraio: il tasso d’occupazione sale al 61,9% Nel Mezzogiorno solo due dati sono “campali”, quelli diCalabriaePuglia. In entrambe le regioni sembra essere in corso un’emergenza occupazionaleconsiderato un aumento delle ore di lavoro sostenute dagli ammortizzatori sociali cresciuto del239% e del 136,7%. In Puglia ha inciso la difficile situazione dell’Ilva di Taranto(da mesi non più di proprietà di Arcelor Mittal) che è andata a colpire la stabilità occupazionale di migliaia di lavoratori. A condizionare laCalabria, invece, è sia la situazione dei “precari storici”, impegnati dal 1996 in progetti di forestazione, che la vertenzaAbramo Customare Care. Azienda a cui si appoggia Tim per l’attività dicall centernella regione. Sorprendentemente e in controtendenza, come anticipato, la Sicilia ha unpercentuale negativadi utilizzo di cassa integrazione e fondo di solidarietà. Nel confronto elaborato da Uil, le richieste adInps Siciliaper le ore cig e fondo di solidarietà sonodiminuite di oltre il 50%in confronto allo scorso anno. La cig ordinaria è scesa, in particolare, del 50,7% in un anno. Il dato rientra tra gli unici sei in riduzione in Italia. Gli occupati in cassa integrazione nella regione sono oltre39 mila, comunque sestodato più bassoa livello nazionale. Sul territorio, la maggiore diminuzione delle ore in cig ordinaria è stato registrato inMolise, -53,5%, mentreAbruzzoeLaziohanno cali più contenuti, rispettivamente del27,5%e del25,2%. Andando ai risultati negativi, inCampaniale ore di cig più fondo di solidarietà sono aumentare del 162%, inEmilia-Romagnadel 125% e inPiemontedel 100%. In tutta la penisola restano comunque casi particolarmente positivi: inValle d’Aostae ilMoliseesistono solo 125 e 330 lavoratori in cig ordinaria oggi. Leggi –Cassa integrazione e disoccupazione Naspi, nel 2023 continua il calo in Sicilia Solo induedelle noveprovince sicilianele ore di cassa integrazione, nel primo bimestre del 2024 nel confronto con lo scorso anno, sonoaumentatein maniera esponenziale. Si tratta diSiracusaedEnna. Anche suPalermoUil ha riscontrato un aumento, ma “solo” del 20%. Un dato inferiore alla media regionale. La crisi dellazona industriale di Siracusa, messa in difficoltà dall’embargo verso la Russia (su cui è comunque intervenuto ilministero delle Impresecon ildecreto Salva Isab) ha pesato sull’aumento delle ore in cig. Situazione è aggravata anche dalle chiusure di alcunigrandi supermercatisul territorio, comeCarrefour. L’aumento è stato così del97,3%, con le ore in cassa passate da 24.887 a 49.111 nel confronto tra i primo bimestre 2023 e il primo del 2024. La crisi occupazione continua invece nellaprovincia di Enna, che già lo scorso gennaio (in base ai dati diffusi daUil Siciliaper il periodo 2019-2022) era la decima provincia italiana per maggiore aumento dicassa integrazione straordinaria. Continua anche iltrendnegativo di Palermo, nel 2022 tra le 15 province per numero di cassa integrazione in deroga.Poco è cambiato dopo il periodo Covid-19. La ripresa di Enna non c’è stata, le ore in cassa integrazione sono passate da poco più di 9 mila ad oltre 15.500 in un solo anno. Il bilancio per la Regione resta comunque positivo. Nelle altre province siciliane sono stati registrati solo cali delle ore in cig. Le riduzioni maggiori si sono verificate aCaltanissetta(-79,5%) e adAgrigento(-78,9%), seguonoRagusa(-62,5%) eCatania(-60%).MessinaeTrapanichiudono con diminuzioni inferiori del 49,8% e il 45,4%.