In Sicilia l’impianto che riduce i rifiuti e crea biogas, con l’intelligenza artificiale

Un progetto pubblico-privato per laabbattere la quantità di rifiutianche con l’intelligenza artificiale, in Sicilia. Quella che sembra un’impresa titanica da anni, tanto che la Regione nelle scorse settimane ha dato l’ok al nuovo Piano rifiuti con dueinceneritori, potrebbe arrivare a essere realizzato nelpolo impiantistico di Castellana Sicula, in provincia diPalermo. L’impianto spingerebbe il territorio verso lacircular economye il recupero di energia. Al suo interno si produrrà siabiogascheCss(Combustibile Solido Secondario), che possono essere impiegati proprio come combustibile in cementifici o negli inceneritori. Leggi anche –Rifiuti: brucino nei termovalorizzatori. Meloni “incorona” Schifani La struttura sorgerà in un’area limitrofa all’attualediscarica di Balza di Cetta. L’obiettivo del progetto non è solo ambientale ma anche economico. “Se tutto andrà nel migliore dei modi, il 90% del rifiuto, sia differenziato che indifferenziato, non andrà più in discarica. E quel famoso 10%, nel caso in cui fosse di qualità, potrà servire come combustibile”, afferma ilsindacodi Castellana Sicula,Francesco Calderaro. “In più, nell’arco di 80 chilometri c’è racchiusa tutta la SRR Palermo Est. Di conseguenza, la logistica rappresenterà uno degli elementi fondamentali”. Leggi anche –La Sicilia avrà un Piano di gestione dei rifiuti entro “pochi mesi” Il contratto traSrr(Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti)Palermo Provincia Este la societàBiowaste Ch4, interamente detenuta daAsja Ambiente Italiaè stato sottoscritto nel 2021. Si tratta della concessione medianteprogetto di finanzaper la progettazione definitiva ed esecutiva, costruzione e successiva gestione di un impianto per il trattamento dei rifiuti. Arriveranno dalla raccolta differenziata e la valorizzazione della frazione residuale proveniente dai38 Comuni soci. Gli enti coinvolti sono: Alia, Alimena, Aliminusa, Altavilla Milicia, Baucina, Blufi, Bompietro, Caccamo, Caltavuturo, Campofelice di Fitalia, Campofelice Di Roccella, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalà Diana, Cefalù, Cerda, Ciminna, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Mezzojuso, Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni, Termini Imerese, Trabiam Valledolmo, Ventimiglia di Sicilia, Villafrati. L’azienda mette sul piatto più di55 milioni di europer la realizzazione dell’impianto. È un gruppo internazionale che opera nel campo dell’ambiente e della produzione di energia da fonti rinnovabili. La struttura rimarrà di proprietà della SRR Palermo Provincia Est ma saràgestito per 25 anni da Asja Ambiente. Prossimi step: fase esecutiva e realizzazione. “I lavori inizieranno tra gennaio e febbraio del prossimo anno – spiega il sindaco di Castellana Sicula,Francesco Calderaro– e saranno completati nel 2027″. Nel frattempo, dalla Srr confermano di non tralasciare l’impiantistica secondariaprevista nel piano d’ambito. In particolare, i lavori da realizzare nella discarica di Balza di Cetta e nell’impianto di compostaggio diCastelbuono. Come spiega la presidente della Srr Palermo provincia Est Fiandaca però, non mancano problemi burocratici e di fondi. “La Regione, a volte, non riesce non solo a pianificare bene ma, soprattutto, a utilizzare e destinare la spesa pubblica. Spendere bene si traduce in impiantistica e servizi per i cittadini”. Leggi anche –Sicilia, il risiko dei rifiuti, decine di tonnellate al giorno da Trapani a Catania L’impianto ha una capacità massima di trattamento di 42.500 tonnellate/l’anno per lasezione organica(Forsu), 60mila per la frazione residua di Rsu – rifiuti solidi urbani e 8mila di frazioni secche da raccolta differenziata, 300 di ingombranti e 1.500 per i rifiuti elettronici (Raee). Tre saranno le attività principali: sezione trattamento Forsu – pre-trattamento meccanico, digestione anaerobica, produzione dibiogase upgranding delbiometanoe produzione di compost). Trattamento meccanico biologico per rifiuti diRsu, rifiuti ingombranti e frazione secca di Rsu (trattamento di separazione meccanica, stabilizzazione anaerobica, produzione di biogas upgranding del biometano,produzione di Css(Combustibile Solido Secondario) e di materie prime secondarie, per esempio, carta plastica e metalli ferrosi e non ferrosi. Separazione e raccolta delmateriale riciclabiledei rifiuti ingombranti e trattamento meccanico e riduzione del volume con imballaggio finale. Nonché selezione di lavorazione e messa in sicurezza dei Raee. “Abbiamo previsto la possibilità di recuperare del biogas poi trasformato in biometano da immettere nel gasdotto Snam – spiega Rocco Martello, amministratore unico Owac Engineering -. Questo andrà a chiudere la parte di trattamento dell’indifferenziato”. Lo stabilimento per il trattamento dei rifiuti a Castellana Sicula è “una delle esperienze dieccellenza non solo nel Sud Italia, ma sull’intero territorio nazionale”, secondoTommaso Cassata, amministratore delegato diAsja Ambiente Italia. Un progetto che per la gestione dei rifiuti non disdegna anche l’intelligenza artificialeche “consentirà un trattamento sempre più efficiente dei rifiuti ma, soprattutto, consentirà ai Comuni di poter finalmente programmare una spesa di trattamento dei rifiuti”, spiega Cassata. Oggi invece sono “spesso schiavi di mercati incerti e di prezzi fluttuanti”. Leggi anche –Piano rifiuti, da Legambiente Sicilia aspre critiche. Ma anche proposte Anche lasindaca di Termini Imerese, Maria Terranova, si dice soddisfatta del progetto che, oltre all’innovazione del trattamento rifiuti con intelligenza artificiale, permetterà di “abbassare notevolmente i costi di conferimento in discarica dei rifiuti”, dichiara. Si dice contraria però al termovalorizzatore. “Attendiamo di conoscere concretamente funzionalità e localizzazione che ci interessa tantissimo – commenta la prima cittadina – peraltro ho ribadito più volte come la città di Termini Imerese non è assolutamente disponibile ad accogliere un impianto come il termovalorizzatore perché abbiamo già pagato tantissimo in termini ambientali nel corso degli anni”. In Sicilia ormai da anni si assiste a un paradosso:aumenta la raccolta differenziata ma aumenta anche il costo del conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati. Nell’arco degli ultimi dieci anni il costo delle tariffe è schizzato alle stelle. “Siamo passati da 120 euro a tonnellata nel 2014 a 380 euro a tonnellata nel 2023 e, in alcuni casi, anche a 450 euro a tonnellata – ricorda Terranova – In Sardegna siamo sui 97 euro a tonnellata”.