Incendi in Sicilia: “decine di milioni di danni”. Anci: stop logica emergenziale

Incendi in Sicilia: “decine di milioni di danni”. Anci: stop logica emergenziale

“Il conto deidannidegliincendiche hanno colpito la Sicilia è diparecchie decine di milioni“: ne è convintoMario Alvano,segretario diAnci Sicilia, l’associazione che riunisce i Comuni dell’Isola. Secondo leprime stimedella Regione, i roghi in Sicilia sono stati più di trecento, con quasi 700 ettari di superficie boschiva e tremila ettari di superficie urbana bruciati. I danni si aggirano sui60 milioni, a cui vanno aggiunti oltre 200 milioni per gli agricoltori colpiti da fiamme e ondate di calore. Un bilancio grave, conferma Alvano, che ancora non si è concluso. “La situazione è particolarmente critica aPalermo, dove si aspettano le stime sui danni alla discarica diBellolampo, che martedì è stata aggredita dal fuoco. Anche nelcatanesee nellearee interne, però, ci sono stati molti roghi”. Isindacisono in prima linea, dice il numero due di Anci Sicilia, secondo cui la priorità “è sicuramente la dichiarazione dellostato di emergenza“, mentre per il futuro “bisogna cambiare approccio, perché gli incendi in estate sono ormai una consuetudine, non un’emergenza”. Leggi anche –Catania, incendio in aeroporto, voli cancellati: cosa fare. In aggiornamento Al momento, ilGovernonazionale non è ancora intervenuto. Durante ilConsiglio dei ministridi mercoledì 25 luglio, il ministro dellaProtezione civileed ex presidente della Regione sicilianaNello Musumeciha svolto un’informativa “sulle ricorrenti emergenze dovute a gravieventi calamitosie sulle misure necessarie a fronteggiarle, mitigarle e prevenirle”. L’ex governatore ha dato alcuni numeri sull’allerta in corso. Gliuomini mobilitatinel Mezzogiorno “sono stati2.800“, e hanno svolto “circa2.700 interventi“. La Protezione civile nazionale ha ricevuto“35 richieste di soccorso aereo, 15 inSicilia, 12 inCalabria, quattro inSardegna, tre inPugliae una inAbruzzo“. Secondo Musumeci gli incendi sono legati alle temperature, che hanno toccato i 47-48 gradi, “oltre ognirecord storico“, e la propagazione delle fiamme è stata favorita “dalvento di scirocco,che ha soffiato in Sicilia, Calabria e Puglia”. Allo stesso tempo il ministro non esclude che alcuni incendi siano d’origine dolosa. “Non sarebbe una novità, soprattutto per lacriminalitàlocale”. Leggi anche –Vigili del fuoco, situazione bollente: pochi, pagati tardi e carichi di lavoro Come detto, per lo stato di emergenza bisognerà aspettare. Sul tavolo ci sono anche le richieste delleRegioni del Nord, che negli ultimi giorni hanno subitoforti alluvioniche hanno provocato anche dellevittime, e che devono quantificare i danni. Una situazione climatica in costante evoluzione, su cui Alvano invita a riflettere. “Tra qualche mese il problema dellealluvioniriguarderà anche la Sicilia. Come per gli incendi, il tema è quello di farsi trovare pronti”. Secondo il numero due dell’Anci regionale ciò richiede “unariorganizzazionecomplessiva del sistema”, che punti sulla prevenzione ma all’occorrenza “anche su diversicriteri urbanistici, permettere insicurezzal’intera Isola“. Quanto alle risorse in arrivo nei prossimi giorni per la gestione dell’emergenza, esistono diverse possibilità. “Di solito l’ente incaricato è laRegione, che li ripartisce secondo le necessità dei territori. Ma non è escluso che siano coinvolti direttamente iComuni, che hanno più di tutti il polso della situazione sulle diversearee colpite dalle fiamme“. Leggi anche –Incendio aeroporto Catania: controlli e responsabilità. Il caso in Senato A proposito di gestione dei fondi, per Alvano potrebbero giocare un ruolo importante leex Province. “Sicuramente unente intermediotra i Comuni, la Regione e lo Stato sarebbe utile e potrebbe avere unruolo di coordinamentodegli interventi, che è ciò che serve in questa situazione”. Com’è noto su questo tema pende una legge regionale, che potrebbe riportare i siciliani alle urne per leProvincialigià nel 2023. Tempi più lunghi, in ogni caso, di quelli necessari per ristorare i danni. Le cui sfumature non si fermano airoghie alleondate di calore, osserva il segretario di Anci Sicilia. “Quest’anno c’è anche il tema delleinterruzionidi energia elettrica, che hanno interessato in particolare il catanese. Nella maggior parte dei casi, hanno comportato anche un’interruzione dell’acqua, poiché gliimpianti di sollevamentosono elettrici”. Una condizione che aggrava la conta dei danni. “È chiaro che un’attività commercialein queste condizioni non può operare. Ulterioridisagie ulterioririmborsida calcolare, sperando che anche questa situazione si risolva al più presto”.