Incendi in Sicilia, spegnerli costa 73 milioni l’anno. Dai droni ai mezzi del 1981

Quali sono i costi per spegnere gliincendi estivi in Sicilia? Nel 2022 laRegione Sicilianaha speso73 milioni di euro. Lo ricorda il nuovoPiano Antincendio boschivo2023-2025, approvato il 13 luglio dallagiunta regionale. Il Piano arriva addirittura in anticipo rispetto alla scadenza prevista del 2023 e prevede che queste sommeaumenteranno, fino a sfiorare i77 milioni di euro nel 2025. In effetti il territorio è ad alto rischio e in Sicilia, già dal 2008, si è sempre a livello di preallerta durante la campagna estiva Aib (Formazione antincendio boschivo). Ci sono grossi problemi disiccitàedesertificazioneche non aiutano e se a questo aggiungiamo che ogni anno vanno infumoettari ed ettari di verde con conseguente ulteriore difficoltà del terreno a trattenere l’acqua ecco che abbiamo danno su danno. Si tratta di fondi indispensabili per garantire il funzionamento delCorpo forestaledella Regione Siciliana e di tutta la macchina che gestiscela difesa dei boschi: mezzi operativi, attrezzature, videosorveglianza, canadair, elicotteri, assicurazioni, utenze, manutenzioni. Spiccano, nel Piano, i numeri delpersonale. Il Corpo forestale può contare su562 agenti in divisa, mentre secondo la pianta organica ne servirebbero 3.180. Glioperai forestali, invece, a supporto del Corpo per la campagna antincendio boschivo, sono178a tempo determinato e5.323assunti solodurante l’estateper un numerolimitatodi giornate lavorative (101 o 151 giorni, da cui il termine “centounisti” o “centocinquantunisti). Leggi anche –Catasto degli incendi, Regione nomina i commissari di 147 Comuni inadempienti Lacarenza di uominirispetto alle previsioni delle piante organiche non è il solo problema con cui devono fare i conti gli operatori. Un’altro fianco scoperto è ilparco automezzi.Potenziarloè una delle priorità del nuovo Piano. E non è un caso. Oggi i mezzi a motore a disposizione del Corpo forestale sono825, di varie tipologie. Alcuni sono piuttosto datati: sono stati immatricolatinel 1992, nel 1984 e persino nel 1981. Avere mezzi che lavorano in condizionispesso estreme,da trent’anni e oltre può comportare deirischi. Da qui l’esigenza diammodernarela dotazione. Quasi un anno fa, nel dicembre 2022, laRegionecommissionò120 nuovi automezzida destinare al Corpo Forestale. Una acquisizione che si estenderà tra quest’anno e il prossimo. Si tratta in particolare diPick-up 4×4 velocida mille litri di acqua, ma ci sono anche mezzi da diecimila litri. Dodici di questi sono staticonsegnatiil mese scorso. C’è inoltre un progetto, da finanziare con fondi Ue, in via di approvazione, per il rinnovo del parco automezzi conulteriori 185 mezzileggeri. Leggi anche –Incendi in Sicilia, il WWF: ettari in fumo, non chiamatela emergenza Questo è ilterzo annoin cui il Comando del Corpo forestale può contare anche su unaflotta di 95 dronicon telecamera. Sono destinati alcontrollo del territorioper la prevenzione e il contrasto dei reati ambientali, compresi gli incendi boschivi. Il drone è uno strumento al servizio delDirettore operazione spegnimentoincendi (Dos) che coordina le attività sulla scena del rogo. Possono effettuareriprese video e fotografiche, alcuni hanno una termocamera ainfrarossie possono operare anche di notte. Seguono autonomamente percorsi di navigazione prestabiliti e se perdono il segnale radio tornano in automatico al punto di decollo. Una dotazione moderna, che non basta però acompensarela mancanza di organico e i ritardi nelbandirenecessariconcorsiper fare nuove assunzioni. LaRegionestipula infatti ogni anno una convenzione da due milioni di eurocon iVigili del fuocoche mettono a disposizionesquadre aggiuntive. In campo ci sono inoltre anche imille volontari della Protezione civile. Ogni anno però gli incendi divorano migliaia di ettari di terreni e boschi:55 mila alla fine dell’estate 2022. Il nodo del personale non è irrilevante. Da qui al2027il Corpo forestale vedràandare in pensione 285 uomini. Sarà, cioè, dimezzato. Un problema al quale pensare già oggi.