Due giorni di blocco dei voli all’aeroporto di Catania a causa di un incendio in piena estate hanno come conseguenza gravi danni all’economia del territorio, al turismo e ai professionisti. Davanti a questa situazione chi si chiede cosa fare ma anche quali siano state le cause dunque se la manutenzione sia stata fatta oppure no. Mentre per Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, l’aeroporto di Catania ha investito poco più di 200 mila euro in impianti e manutenzioni, il Movimento elettori consumatori (Mec), stima che la chiusura dello scalo causata dall’incendio costerà “quaranta milioni di euro al giorno”. Per i due giorni di chiusura annunciati dunque, ’associazione valuta un danno di non meno di 80 milioni di euro. Sono in tanti oggi a lamentarsi per il mancato avviso di allarme e si pure dovuto fare i conti con il numero dei vigili del fuoco a disposizione.
Sicurezza e formazione per gli incendi
“Senza tenere conto dei rischi professionali in termini di contratti che saranno resi impossibili dalle mancate partenze”, osserva il presidente del Mec, Claudio Melchiorre. L’associazione dei consumatori chiede inoltre di conoscere quali siano gli investimenti sulla sicurezza, “se siano stati sempre all’altezza delle esigenze di un’infrastruttura strategica” e di fare “al più presto chiarezza su spese di manutenzione, investimenti sulla sicurezza, formazione del personale, elenco dei Rup coinvolti, qualificazione di eventuali lavoratori presenti sul luogo dell’incendio, eventuali mancanze sulla sicurezza”. Aspetti che saranno sicuramente approfonditi dalle istituzioni competenti, dai Vigili del fuoco all’Enac, senza escludere anche un’indagine interna da parte della Sac, la società di gestione dello scalo.


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Investimenti per 144 milioni di euro
L’aeroporto catanese è una porta d’accesso alla Sicilia, con quasi 10 milioni e 100 mila passeggeri nel 2022 che lo hanno reso il quinto scalo d’Italia dopo Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio e Napoli Capodichino. È cresciuto del 65 per cento rispetto al 2021. È dotato di un masterplan aeroportuale, una progettazione complessiva di tutti gli inteventi su cui, a seguito dell’approvazione tecnica da parte dell’Enac, è stata avviata presso il ministero delle Infrastrutture e della transizione energetica la verifica di compatibilità ambientale, attualmente in corso. “Il Piano quadriennale degli interventi, sviluppato sul periodo 2017-2020, è stato approvato nel maggio 2017 e successivamente prorogato per il biennio 2021-2022”, si legge nell’ultimo rapporto di Enac sugli investimenti infrastrutturali nelle strutture aeroportuali italiane. L’ultimo aggiornamento è di giugno 2023. Tra il 2017 e il 2022 sono stati programmati investimenti per 144 milioni di euro. È stato realizzato il 35 per cento. Dei quasi 39 milioni di investimenti programmati nel 2022, è stato portato a termine il 21 per cento, cioè per quasi 8,2 milioni di euro.


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Impianti e manutenzioni, spesi 212 mila euro
Le infrastrutture di volo rappresentano la parte più consistente degli interventi di Sac nel 2022. Per loro sono stati destinati oltre quattro milioni di euro. Per investimenti minori in reti e impianti si contano 102 mila euro di interventi realizzati, su 7,1 milioni di euro programmati (uno per cento). Uno per cento anche per le manutenzioni straordinarie, con 110 mila euro spesi su 2,7 milioni di euro pianificati. “Ringraziamo la fortuna per il pericolo scampato – aggiungono dal Mec – ma ricordiamo di aver ricevuto più di una segnalazione sulle carenze gestionali, segnalazioni anonime o senza autorizzazione a divulgare i nomi, ma sono arrivate anche a noi. Ora abbiamo tutti il diritto di sapere cosa è successo e come sono stati amministrati i nostri soldi nella gestione dell’aeroporto di Catania, che certo non è brillante in fatto di trasparenza delle proprie attività e gestione commerciale”, sostiene Melchiorre.
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Gli interventi realizzati con il Pnrr
La Sac ha realizzato anche rilevanti intervertì riconducili ai principi del “NextGenerationEU”, il Pnrr, per un totale 865 mila euro. Riguardano la rivoluzione verde, la transizione ecologica, la digitalizzazione, la logistica e l’intermodalità e sono tutti citati nel report Enac. Si tratta, per esempio, della “copertura con fotovoltaico dei parcheggi P4 e P6, della nuova rotonda su S.M.Goretti, dell’isola ecologica. Ancora, il nuovo impianto di trattamento bagagli, il nuovo varco staff. C’è poi l’ampliamento della sala imbarchi 1-4, delle aree extra-Schengen e della sala imbarchi 7-16 lato pista. Inoltre, la riqualificazione della caserma dei Vigili del fuoco, sede aeroportuale e la rifunzionalizzazione temporanea Terminal B”.