Inceneritori in Sicilia con Fondi Fsc? La Regione stessa dice che non si può

I termovalorizzatoriper irifiuti in Siciliacosteranno800 milioni di euro. Ma da dove arrivano i soldi? Come avvenuto nelle scorse settimane, e tra le polemiche, per il Ponte sullo Stretto, i soldi verranno dirottati su queste opere daiFondi per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc). Lo ha stabilito, insieme alla nomina acommissario straordinario per la realizzazione dei termovalorizzatori, lacommissione Attività produttive della Camera dei Deputati. Peccato che, secondo le regole dell’Unione europea, i fondi di Sviluppo e Coesione non si possono usare per i rifiuti. Tanto che ieri proprio laRegione sicilianaha dovutoprocedere all’annullamento in autotutela di uno stanziamento da 45 milioni. Somma che era stata destinata ai Comuni per gli “extracosti” dello smaltimento dei rifiuti. Secondo ilregolamento europeo che regola il Fondo Sviluppo e Coesionequesti fondi non sono compatibili con “attività di smaltimento dei rifiuti in discariche”. E nemmeno per quelle “destinate ad aumentare la capacità degli impianti di trattamento dei rifiuti residui”.Regole stringenti, superate però nell’emergenza Covid grazie alDl 34/2020. Secondo il Decreto per “fronteggiare l’emergenza sanitaria” per gli anni 2020 e 2021 era possibile utilizzare i Fondi di Sviluppo e Coesione “in via eccezionale destinate ad ogni tipologia di intervento a carattere nazionale”. Unaderoga esplicitamente richiamata dalla Regione sicilianaall’atto di attribuire lo scorso 7 novembreil contributo da 45 milioni ai Comuni attingendo proprio dai fondi del “Piano Sviluppo e Coesione”, declinazione programmatica del Fsc a livello locale. L’atto, come detto, è stato annullato in autotutela dalDipartimento Regionale Acqua e Rifiuti. “Dagli approfondimenti esperiti dagli Uffici –si legge nel Decreto dirigenziale– la corretta applicazione di quanto previsto dal citato Art. 241 del Dl 34/2020 fa ritenere che la possibilità di erogare il contributo previsto dalle deliberazioni di giunta n.109 /2023 e 376/2023sia limitata alle spese sostenute dai Comuni esclusivamente nelle annualità 2020/2021e pertanto non applicabile alle previsioni di cui alle citate delibere e degli atti conseguenziali che individuano per l’erogazione del contributo spese sostenute nel periodo giugno 2022 – luglio 2023 così come previsto con ilDDG n. 1389 del 07/11/2023“, si spiega nel documento. Sulla vicenda haprotestato l’associazione dei Comuni Anci Sicilia, che chiede ora alla Regione “compensazioni urgenti“. Nonostante il precedente all’interno degli stessi uffici regionali, sugli800 milioni di euro rimodulatiper la realizzazione dei due termovalorizzatori in Sicilianon c’è ancora stata alcuna presa di posizioneda parte del presidente della Regione siciliana,Renato Schifani.Anche neo commissario ai rifiuti. In questa veste il governatore siciliano potrà scegliere “fino adue sub-commissari, il cui compenso è determinato entro il limite di spesa di565.940,00 euro”, secondo quanto stabilito all’emendamento al Decreto Legge Energia, una norma aggiunta nella fase di conversione in Legge del provvedimento. Questi incarichi sono da considerarsi “extra” rispetto la possibilità di costituzione di una “struttura di supporto posta alle dirette dipendenze” composta da un massimo didieci persone. Ad agosto 2023 laSiciliaera riuscita ad ottenere la fetta più ampia di finanziamenti dalFondo di Sviluppo e coesione, assicurandosi 6,6 miliardi dalComitato interministeriale per la programmazione economico e lo sviluppo sostenibile. Da agosto ad oggi, la Regione però non si è dotata di unPiano di Sviluppo e Coesione (Psc) 2021-2027. Il programma dovrà essere redatto e condiviso con ilDipartimento per lo sviluppo e la coesionee ottenere infine la delibera dalCipess. Nel frattempo più di un terzo delle somme (2,4 miliardi) è stato già stanziato da Roma, senza alcuna dibattito aPalazzo dei Normanni. Aprotestarecontro il nuovo dirottamento deifondi Fscper nuovi inceneritori in Sicilia sono stati due esponenti dell’opposizione allaCamera dei deputati. Per il deputato, e segretario delPartito Democratico in Sicilia,Anthony Barbagallo, la nomina di Schifani commissario per i due inceneritori è stato un vero e proprio “blitz” della Commissione Ambiente e Attività produttive, sul quale esprime dubbi procedimentali. Ricordando inoltre l’esistenza di continui richiami da parte della Corte dei Conti sulla gestione dell’immondizia nell’Isola.Duro l’attacco diKetty Damante, senatrice del Movimento 5 Stelle: “Roma decide come e quando spendere i nostri soldi. Il centrodestra al governo del Paese e in Sicilia stanno trasformando la nostra Isola in una colonia per affaristi”.PerAngelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdie Sinistra e co-portavoce nazionale di Europa Verde, c’è invece una questione di incompatibilità delle opere con i Fondi di Sviluppo e Coesione. “L’Europa vieta espressamente di destinare risorse Fsc per realizzare gli inceneritori”, ha affermato richiamandol’articolo 7 del Regolamento Ue 2021/1058del Parlamento europeo e del Consiglio europeo del 24 giugno 2021. Leggi l’articolo –Ponte sullo Stretto il governo rassicura: “In manovra con 11,6 miliardi” Viene replicato, a poco più di un mese, quel che era accaduto con la “rimodulazione” delle sommeper la costruzione del Ponte sullo Strettodi Messina. Con emendamento alla manovra di Bilancio, il governo aveva deciso a dicembre lo stanziamento siciliano per l’opera da 1,6 miliardi di euro.La Regione era pronta ad investirne solo 1 miliardoattingendo ai fondi di Sviluppo e Coesione. In quella circostanza fu lo stesso presidente della Regione,Renato Schifani, a prendere posizione contro la scelta del governo e del ministro delle InfrastruttureMatteo Salvini. Pur dichiarando rientrata la tensione. “L’auspicio della Presidenza della Regione è che il ministro Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia. Necessarie per sostenere importanti investimenti per lo sviluppo dell’Isola”.