Infortuni sul lavoro, in Sicilia crescono in 5 province. Allarme Uil
Inailha pubblicato in queste ore idati trimestralisu infortuni e morti sul lavoro,Uil Siciliaè intervenuta evidenziando l’aumento dei dei decessi in regione, esattamente in cinque province su nove. “In Sicilia sono statidieci i morti sul lavorotra gennaio e marzo 2024, stando al rapporto cheInailha diffuso in queste ore. Nello stesso periodo dello scorso anno, erano stati 11. In sostanza, la situazione resta invariata con una tendenza allaconfermadi un dato già nel 2023più pesante(65 vittime, +5) rispetto al 2022″. Lo ha affermato la segretaria generale dellaUil Sicilia,Luisella Lionti, commentando i “numeri” siciliani del rapporto trimestrale Inail. L’esponente sindacale ha aggiunto: “Senza mai dimenticare che il report contiene lesole denuncee rischia quindi di rappresentare unapunta dell’icebergo poco più”. Cinque province su nove in Sicilia hanno segnato incrementi di infortuni sul lavoro. Il sindacato ha evidenziato i picchi aCatania(da 1744 a 1759) ePalermo(da 1355 a 1428), seguite daRagusa(550-568),Agrigento(421-429) eCaltanissetta(311-341). Tutti infortuni. “Il dato Inail relativo ai morti sul lavoro s’èridottoin modoimpercettibile” ha spiegato Luisella Lionti “ponendo nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica una realtà che è comunqueinaccettabile“. La sindacalista ha richiamato alcune affermazioni del presidente della Repubblica. “Per usare l’aggettivo usato recentemente dal presidente della RepubblicaSergio Mattarella” ha evidenziato la segretario Uil Sicilia “siamo troppo lontani, qui come altrove, dall’obiettivoZero Morti sul Lavoro“, riferendosi in questo caso alla campagna nazionale promossa dal segretarioPierpaolo Bombardieri. Unastrage silenziosasi consuma quotidianamente nei cantieri, nei terreni agricoli, nelle fabbriche con numeri da guerra civile, ha spiegato Uil Sicilia. “Noi chiediamo l’introduzione delreato di omicidio sul lavoronel Codice penale. E, come abbiamo già fatto in occasione del nostro congresso regionale, diciamo basta allelacrime di coccodrillodelleistituzioni politiche. Inizino, almeno. a porre mano alla spaventosa carenza diispettori del lavoronell’Isola.Perché l’inerzia non diventi complicità!Intanto, salutiamo con piacere il fatto che domani verrà sottoscritto il protocollo con la Regione sullochoc termicoe che, dunque, la Sicilia si adeguerà alle misure già adottate da tempo inaltre parti d’Italia. Un passo avanti nella prevenzione, ma bisogneràvigilaresulla concreta applicazione di queste regole. Dalle parole ai fatti”.