Inps: “Dsu sbagliate, Rem da rifare”

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Per ottenere il Reddito di emergenza (Rem), uno dei requisiti è rilasciare una dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), che contempli il possesso di tutti i requisiti. E secondo Inps sono stati in tantissimi a consegnare la dichiarazione “non più valida”. L’istituto di previdenza lo specifica in una nota: “in mancanza di una Dsu valida la domanda di Reddito di emergenza dovrà essere rifatta”. Naturalmente, dopo aver redatto “una Dsu valida”, ovvero il documento da presentare anche ai fini del calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica. Le regole per la presentazione del Reddito di emergenza sono state illustrate da Inps con lacircolare numero 69 del 3 giugno. La nuova misura di sostegno economico introdotta con il decreto legge 34 del 2020 all’articolo 82,meglio noto come decreto Rilancio, concede una cifra variabile tra i 400 e gli 800 euro. A poterne usufruire, con domande da presentare entro il 30 giugno, sono i nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 con reddito inferiore ai 15 mila euro e patrimonio immobiliare inferiore ai 10 mila, e che nel mese di aprile hanno avuto un reddito complessivo inferiore allo stesso Rem. La cifra concessa aumenta in base al numero di componenti. Nella circolare Inps è precisato che fra i requisiti richiesti al momento della presentazione della domanda, in aggiunta a quelli socio-economici previsti dalla legge, è indispensabile la presenza di una Dsu valida. Al suo interno deve essere specificato il reddito fino al 31 dicembre dell’anno solare precedente, che deve essere dentro la soglia indicata. Le indicazioni circa la validità del documento sono invece, come specificato da Inps, quelle “dell’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 159 del 2013”.