Trasporti alle Eolie: si sta rischiando il paradosso dei paradossi. Sono passati solo pochi giorni dalle trionfalistiche dichiarazioni del governatore Renato Schifani e dell’assessore regionale ai Trasporti, Alessandro Aricò, sulla soluzione della vertenza dei trasporti in convenzione regionale per tutte le isole siciliane, che arriva come un fulmine a ciel sereno un nuovo blocco. In questo modo alle Isole Eolie non viene garantita neanche quella continuità territoriale prevista dalle leggi vigenti. Il traghetto Laurana che copre la tratta delle isole Eolie con Napoli e Milazzo è in avaria. Da due giorni il traghetto è alla fonda sul molo di Lipari. Proprio l’impossibilità a spostarlo altrove ha impedito per un giorno, all’altro traghetto di linea, di potere usare il molo e dunque di garantire il collegamento mattutino delle 7 da Lipari a Milazzo. Immediati i disagi e il nervosismo di chi doveva prenderlo. È una delle linee più importanti per pendolari e persone costrette a spostarsi per lavoro, visite mediche, impegni.
Isole Eolie, continuità territoriale interrotta
Come detto, in questo modo quella continuità territoriale prevista dalle leggi vigenti non è garantita. Per questo il sindaco delle Eolie, Riccardo Gullo, torna ad attaccare la compagnia Caronte&Tourist, ma soprattutto la Regione. “Insieme con tutti i miei colleghi delle isole minori negli ultimi mesi abbiamo sollecitato le autorità a trovare una soluzione prima dell’arrivo della stagione autunnale. Abbiamo anche sollecitato, vista l’assenza di notizie, la dichiarazione dello Stato di emergenza che avrebbe consentito di adottare misure straordinarie. Invece d’un tratto alla Regione escono dal cilindro questo affidamento alla società Sns che garantisce le tratte statali di continuità territoriale. Senza però dirci nulla sulle nuove linee e con quali traghetti sarebbero state effettuate”. “E per pronta risposta – sbotta – arriva invece il paradosso della nuova avaria della Laurana, nel silenzio più totale”.
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“Con questa Regione non si va da nessuna parte”
Quindi il sindaco attacca duro: “Con questa Regione non si va da nessuna parte. E quello che sta accadendo forse sta a significare che la compagnia non ha altre navi da mettere in servizio? Ma allora, ci chiediamo noi sindaci, come si intendono garantire le linee, a parole?”. Il sindaco poi stigmatizza sull’ultima nota che tutti i primi cittadini delle isole minori hanno inviato alla Regione solo pochi giorni fa per chiedere un chiarimento sul nuovo accordo raggiunto. “È stupefacente quanto sta accadendo. Da un lato si utilizzano toni altisonanti per annunciare la soluzione del problema, dall’altro poi nessuno finora si è degnato di comunicarci in cosa consisterà la nuova intesa”.
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Richieste di chiarimento alla Regione disattese
Nella nota, inviata pochi giorni fa sia alla Regione che ai prefetti di Palermo, Trapani, Messina e Agrigento, i sindaci avevano chiesto di chiarire tutti i passaggi del nuovo accordo “al fine di poter rassicurare queste comunità quasi tutte fortemente danneggiate e provate dai disagi causati dalla interruzione dei collegamenti, e per prendere atto se l’accordo riportato sulla stampa prevede il totale e immediato ripristino dei mezzi impiegati e delle corse sospese”. I primi cittadini hanno inoltre messo al corrente le autorità di essersi rivolti all’Agcm, Autorità garante della concorrenza “per segnalare i diversi tentativi di affidare mediante gara i collegamenti marittimi che non hanno registrato alcuna partecipazione, ciò al fine di comprenderne le ragioni e attuare quanto necessario affinché tali fenomeni possano trovare una soluzione”.
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Isole Eolie la sicurezza oltre la continuità territoriale
In questa situazione c’è da registrare quanto sta avvenendo per la carenza di navi, nella piccola frazione di Acquacalda, affacciata nella zona Nord di Lipari. Con l’arrivo dell’inverno il sindaco Gullo ha dato disposizione di avviare i lavori di messa in sicurezza di una parte dello specchio di mare antistante l’abitato. La paura è che una violenta mareggiata possa demolire una parte del lungomare, dopo i pareri dei tecnici, e trascinare a mare alcune case. I lavori sono cominciati oltre un mese fa, attraverso il trasporto da Catania su camion di grandi massi di pietra lavica. A causa della vertenza dei collegamenti, spesso a questi mezzi viene impedito l’imbarco per carenza di posti. Ancora oggi il cantiere non è riuscito a proteggere neanche la parte più esposta dell’abitato dalla furia delle mareggiate. Il perdurare di questa confusione nei trasporti, col nodo anche dei tre traghetti ancora sequestrati, sta mettendo a rischio anche e soprattutto la vita di diverse persone. In questo caso anche lo Stato dovrebbe far sentire la propria voce. A meno che le autorità abbiano messo nel conto anche quello che potrebbe accadere in questa piccola frazione affacciata a Nord. Un po’ come avvenne per il ponte Morandi dove alla “Autostrade per l’Italia” tutti sapevano che il ponte era a rischio, ma nessuno mosse un dito.