Isole minori: le siciliane Egadi, Eolie e Pelagie sono le più green d’Italia
Leisole minori sicilianeEgadi, Eolie e Pelagie sono tra lemigliorid’Italia per quanto riguarda consumo di suolo, acqua e depurazione, rifiuti e differenziata, energia e mobilità. Solo le isoleTremitisono in grado disuperarele nostreEgadie leEolie, lePelagie, in fatto di sostenibilità ambientale. Lo certifica il rapporto 2023 diLegambiente, dedicato alle “Isole sostenibili”. Lo studio analizza26 piccole isolemarittime abitate in Italia. Territori spesso caratterizzati dadifficoltà oggettive, come “lastagionalitàdell’afflusso turistico nei periodi più miti dell’anno ed i conseguenti problemi digestione dei rifiuti, della mobilità e dell’approvvigionamento dibenie risorse necessari, contrappostaall’isolamentonel periodo invernale”, ricordano gli ambientalisti. Viene monitorato anche l’impegno delleamministrazioni localie gliinvestimentirispetto ai temi critici. Complessivamente c’è tanto lavoro da fare e nessuna realtà ha ottenutopunteggi considerevoli. Solo leTremiti, al largo di Foggia, in Puglia, poco più di tre chilometri quadrati e 464 abitanti, raggiungono un punteggio di 53 su cento. A seguire Lampedusa, Linosa (Pelagie) insieme a quasi tutte le Eolie (Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi) e alle Egadi (Favignana, Marettimo e Levanzo) raggiungono il49 per cento. Salina e Ustica si fermano al38 per cento. Leggi anche –Caro-carburanti e isole minori, Aricò rassicura: “Niente allarmismi” Tra le isole minori, l’alto tasso dirifiutipro–capite(700 chili per abitante contro la media nazionale di500) è il problema principale per l’amministrazione del Comune diLipari, che ha competenza territoriale sulle isole diLipari, Vulcano, Filicudi, Alicudi, Stromboli e Panarea, mentre Salina ha un’amministrazione a parte. La differenziata è ancora al 46 per cento. Le perdite nellareteidricasono leggermente inferiori alla media nazionale, attestandosi al 37 per cento, “un dato che va ottimizzato – sottolineaLegambiente– per cercare di ridurre le perdite al di sotto del 20 per cento”. Questo è tra gli obiettivi dei regolamenti edilizi, che puntano alrecupero delle acque piovane. Preoccupa anche lamotorizzazione. È in linea con la media nazionale ma ilparco autocircolante è vecchio e inquinante , per due terzi inferiore all’Euro4. Basso ilfotovoltaicoinstallato, nonostante le isole non siano interconnesse con la rete nazionale. Si confida nel Pnrr: sono previsti50 milioni di europer progetti su rifiuti, mobilità sostenibile e fonti rinnovabili. Leggi anche –L’agonia dell’ospedale di Lipari: niente medici e reparti dimezzati Alti irifiutipro capite anche alleEgadi(700 kg/abitante) maottimii livelli dellaraccolta differenziata, che raggiungono l’80per cento. Per Legambiente è “prioritario intervenire sulla reteacquedottistica, che ha delle perdite doppie rispetto della media nazionale”. L’acqua aFavignanaarriva tramite tre condotte sottomarine, che raggiungono anche Levanzo, ma non Marettimo, dove è necessario l’apporto di navi cisterna, usate in estate anche nelle altre due isole. Il dato sulle perdite potrebbe però esseredistorto. Gli ambientalisti ricordano che laGuardia di Finanzaha scopertofalse attestazionisulla fornitura di acqua potabile trasportata con le navi: i quantitativi erogati sarebbero statigonfiati. Alto il tasso dimotorizzazione, solo per un terzo composto da auto superiori a Euro5. Diffusa la bicicletta, mentre iltrasporto pubblicoè previsto solo a Favignana. Fotovoltaico ben distante dalla media nazionale, anche se è comunque il maggiore tra tutte le isole minori italiane. “Abbastanza contenuto ilconsumo di suologenerale delle isole Egadi, che non ha riguardatoaree a rischio idrogeologico, ma che ancora, anche se in piccole percentuali, è stato presente negli ultimi anni”, si legge nel report. Leggi anche –Eolico off-shore alle Egadi, Cgil: “Dimezzerebbe produzione ittica” Sui rifiuti va male aLampedusa e Linosa, inchiodate al20 per centodi raccolta differenziata, con addiritturamille chili di rifiutiper abitante. Un valorealtissimoche richiede unnuovo modellodi gestione. Molto alto anche il tasso dimotorizzazionee solo un quarto delle auto è Euro5. Lo sviluppo dellefonti rinnovabiliè da implementare. Un progetto europeo prevededue parchi fotovoltaicia Punta Ruperta e Cala Pisana, per un totale di massimo 4 MWp di potenza nominale sull’isola. ALinosainoltre è in progetto la costruzione di unaComunità energetica rinnovabile(Cer), per l’autoproduzione di un totale di 565 kW. Sull’isola diPantelleriasono presenti 750 kW di impianti per sfruttare fonti rinnovabili, ma resta prioritario raggiungere il fabbisogno energetico in un’isola non interconnessa. È molto buona lagestione dei rifiuti, con il78 per centodi raccolta differenziata Resta “da ridurre però in maniera importante ladispersione idricae completare il trattamento deireflui fognarigenerati”, sottolineano gli ambientalisti. Leggi anche –A Lampedusa è stata attivata una postazione medica del 118 L’Isola di Salina è divisa tratre Comuniche la amministrano. Sono basse le performance della raccolta differenziata, con alcune differenze traMalfache è al 65 per cento eLenieSanta Marina di Salinasolamente al 35 per cento, a dispetto di una produzione pro-capite dirifiutiin linea con la media nazionale. Troppo alto anche il tasso dimotorizzazione, accompagnato da un parco auto circolante che per il70 per centovede auto di classe non superiore a Euro4. Con quasi200 mila eurodel Programma Isole Verdi, Salina punta a sistemi disharinge mezzi elettrici per iltrasportopubblicolocale. In tema di rinnovabili, le tre amministrazioni locali si sono dotate di unenergy manager in comune. “Un campanello di all’arme viene però dal Comune diLeni– scrive Legambiente – il cuiconsumo di suolonegli ultimi quindici anni (2006-2021) è del 20,73 per cento (per un valore medio dell’isola del 10,49 per cento di aumento), fenomeno che fortunatamente sembra essersiarrestatotra il 2020 e il 2021″. Ustica, infine, ha recuperato ildisastronelladifferenziata: non superava il13per cento nel 2021, ma ha raggiunto il71per cento grazie a investimenti nel servizio e in comunicazione. L’isola deve migliorare l’approvvigionamento idrico, che avviene condissalatoree completare il depuratore esistente. Conterà anche sugli 11 milioni di euro diprogettidel Pnrr.