Le imprese non profit in Italia continuano a crescere, come i loro dipendenti, e lo fanno soprattutto al Sud (+3,1 per cento). In Sicilia però, a fronte di un piccolo aumento nel numero delle organizzazioni, c’è un trend negativo per di dipendenti: diminuiscono. È quanto emerge dall’ultima rilevazione Istat sul terzo settore, che fa riferimento all’anno 2017.
Il non profit aumenta il suo peso nel sistema produttivo
Secondo quanto scrive l’Istituto, le non profit attive in Italia sono 350.492, ovvero circa il 2 per cento in più rispetto al 2016. Percentuali che aumentano se guardiamo il dato del 2001 quando gli enti non profit attivi erano 235 mila. Anche i dipendenti sono più numerosi, arrivando a quasi 845 mila nel 2017, pari a un aumento di circa 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente quando se ne contavano 812 mila. Sono quasi il doppio del 2001 (488 mila). “Il settore non profit continua a espandersi con tassi di crescita medi annui superiori a quelli che si rilevano per le imprese orientate al mercato, in termini sia di numero di imprese sia di numero di dipendenti. Di conseguenza, aumenta la rilevanza delle istituzioni non profit rispetto al complesso del sistema produttivo italiano, passando dal 5,8 per cento del 2001 all’otto per cento del 2017 per numero di unità e dal 4,8 per cento del 2001 al 7 per cento del 2017 per numero di dipendenti”, si legge sul report.
Sicilia in controtendenza
Il dato siciliano segnalato da Istat è invece in leggera crescita, di 595 unità per il numero delle imprese, ma in diminuzione di due punti percentuali sul numero dei dipendenti. Le aziende sono 21.886 nel 2017 e quasi 21.300 nel 2016, mentre i lavoratori da 42.500 sono scesi a poco più di 41.500. Si sono persi 853 posti di lavoro, nonostante le organizzazioni siano aumentate. La spiegazione di questo che sembra un controsenso è probabilmente legata al fatto che, come scrive Istat, “l’85 per cento delle istituzioni non profit opera senza dipendenti”.
43,5 enti ogni 10 mila abitanti
Anche guardando il dato relativo alla diffusione delle aziende non profit ogni 10 mila abitanti, un indicatore che secondo Istat misura la rilevanza del settore a livello territoriale, la Sicilia non fa una bella figura. L’istituto di statistica fa una media per il Centro-nord (oltre 60 istituzioni ogni 10 mila abitanti, numero che arriva a 69 nel Nord-est), per il Sud (48) e per le Isole (43). Va però considerato che sono solo due le isole-regioni in Italia e se la Sicilia ha un dato poco più basso di quello del resto del Meridione (43,5), la Sardegna ce l’ha invece molto più alto (quasi 63) nonostante una perdita del 5 per cento rispetto all’anno precedente. È l’isola dunque a rappresentare la zavorra. Peggio solo la Campania e la Puglia, con rispettivamente, quota 36 e 42. La prima comunque è migliorata di 7 punti percentuali rispetto al 2016, la seconda ne ha perso uno. In entrambi i casi, comunque, è aumentato il numero dei dipendenti.
I settori delle istituzioni non profit
Le istituzioni che operano nel sociale, in Italia come in Sicilia, si occupano per la maggior parte di cultura, sport e ricreazione. Sono 225.935 in tutto il territorio nazionale e 13.032 in quello siciliano. Seguono gli enti che si occupano di assistenza sociale e protezione civile (32.245 in totale e 2.678 in Sicilia), relazioni sindacali e rappresentanza interessi (22.621 in totale e 1.967 in Sicilia). Invertite le posizioni in classifica tra quanto avviene in Sicilia e nel resto del territorio nazionale per quanto riguarda il numero di istituzioni che si occupano di religione e istruzione e ricerca. Nell’isola quest’ultimo settore è più nutrito con 1.003 enti a fronte dei 973 di quelli che si occupano di religione. Nel resto del territorio si contano invece 16.826 istituti nel settore religione e 13.915 in quello dell’istruzione e della formazione.
Dipendenti più numerosi nell’assistenza sociale
Sebbene meno concentrati rispetto alle istituzioni, oltre la metà dei dipendenti lavora nell’assistenza sociale (311 mila in Italia e 19 mila in Sicilia) e della sanità (184 mila e 8 mila). Anche il terzo posto in classifica per diffusione dei dipendenti in determinati settori combacia, è quello dell’istruzione e della ricerca con 125 mila addetti in tutto il territorio e 5,7 mila in Sicilia. Qui però subito dopo c’è il settore della cultura con 2805 addetti, seguito da quello per le relazioni sindacali (2443) e dello sviluppo economico (2175). Nella media italiana invece, il settore cultura è al quinto posto, lo sviluppo economico, con quasi 99 mila dipendenti è al quarto e le relazioni sindacali al sesto.