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Istat: in Sicilia durante l’emergenza Covid quattro morti su cento in meno

Le morti in eccesso rispetto agli anni precedenti in tutta Italia ad aprile sono state 16 mila. Ma non nell'Isola, dove i decessi complessivi sono dimunuiti, soprattutto a Ragusa

Dall’inizio della crisi sanitaria e fino al 30 aprile 2020, undici italiani su cento sono morti a causa del Covid-19. Lo afferma l’ultimo rapporto Istat sull’impatto dell’epidemia. Il rapporto aggiorna un analogo studio effettuato dall’istituto di statistica un mese fa, registrando una drastica diminuzione dei casi: dal 1 al 25 maggio sono stati 18 mila e 700. Nelle rilevazioni di Istat, che comprendono 7 mila e 200 comuni su 7 mila e 900, ovvero il 93 per cento della popolazione residente in Italia, si evidenzia la differenza con marzo e aprile, quando i casi registrati erano stati rispettivamente 113 mila e 94 mila e 200.

Leggi anche – A marzo meno morti che nel 2019. L’impatto in Sicilia del coronavirus

Diminuisce la mortalità in eccesso non attribuita al Covid

Ma il dato di maggior rilievo è la diminuzione dell’eccesso di mortalità, ovvero del numero di morti superiori alla media per lo stesso periodo rispetto agli anni dal 2015 al 2019. A livello nazionale i decessi totali scendono dagli 80 mila e 623 di marzo ai 64 mila e 693 di aprile e la variazione passa da un aumento medio del 48,6 per cento di marzo (26 mila 350 decessi in più rispetto alla media) al 33,6 per cento di aprile (16 mila e 283 decessi in più). Una differenza, dunque, maggiore del rapporto tra i casi ufficialmente registrati a marzo ed aprile: i decessi ufficialmente attribuiti al Covid nel primo quadrimestre 2020 sono stati 27 mila e 846. Nelle scorse settimane Inps aveva interpretato questa differenza tra l’aumento delle morti generale e quelle da Covid-19 come degli errori di calcolo della Protezione civile. Una ipotesi non sposata da Istat, che ipotizza due cause: l’aumento della capacità diagnostica delle strutture sanitarie, che avrebbe consentito di individuare in maniera più accurata i casi di COVID-19, ma soprattutto con la diminuzione della mortalità indiretta “non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero nelle aree maggiormente affette”.

In Sicilia si muore meno rispetto al 2019: -4,2 per cento

Resta, in ogni caso, la grande differenza tra le tre aree del Paese nella diffusione del virus e nella mortalità. Il Sud, e la Sicilia in particolare, sono per Istat aree a bassa diffusione, con otto delle province dell’isola rientranti in questa classificazione. Unica eccezione Enna, dove il focolaio registrato all’interno della struttura per disabili Oasi di Troina porta a un tasso di mortalità da Covid-19 di 13 persone ogni 100 mila abitanti, in una provincia che conta però meno di 170 mila residenti. I decessi totali in Sicilia, calcolati su un campione che rappresenta l’83 per cento dei comuni, sono stati invece 220: su un totale di 16 mila e 795 decessi il tasso di mortalità è di 4,2 ogni centomila abitanti. A far meglio solo la Basilicata, con 2,6. Le morti totali inoltre continuano a diminuire rispetto alla media 2015-2019: ad aprile sono stati il 4,2 per cento in meno, con un picco di – 14,3 per cento a Ragusa. Da quando c’è il Covid-19, in sintesi, in Sicilia si muore complessivamente meno.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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