La catena di abbigliamento italiana sgretolata completamente: ci ha vestito per 50 anni | Lutto nazionale

Chiude la catena d'abbigliamento - fonte_istock - Focusicilia.it

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Un vero dramma, per 50 anni ci ha vestiti, ma adesso è letteralmente sgretolata, sembra assurdo ma non lo è affatto. 

L’economia italiana continua a leccarsi le ferite, la crisi bussa alla porta proprio di tutti indipendentemente che si tratti del semplice cittadino o dei colossi industriali che sono presenti lungo il territorio della penisola.

Ovviamente vale ancora la solita storia del cuneo fiscale che, in Italia, è tra i più elevati in assoluto, ma questo non è sufficiente. I prezzi in continuo aumento di benzina, materie prime e anche degli altri servizi mettono in ginocchio proprio tutti.

Negli ultimi mesi, le aziende di abbigliamento hanno accusato il colpo più di chiunque altro e il motivo è semplice, le preferenze degli italiani si sono completamente spostate, tanti decidono di acquista meno per risparmiare, altri invece puntano du un abbigliamento che sia meno economico ma di qualità maggiore.

Insomma, questo cambiamento del mercato non fa altro che mietere vittime e questa volta il nome è veramente illustre.

Come è cambiato il consumo negli ultimi anni

La verità è questa nel corso degli anni il consumo italiano è cambiato, questo vuol dire che i cittadini hanno virato le loro spese altrove. Il motivo? In buona parte è da ricercare proprio nella crisi economica che ovviamente non ha fatto altro che spingere tutti a farsi i conti in tasca. Sì, insomma, siamo sicuri che quel maglione ti serve? A volte la risposta è no, solo perché hai paura di non arrivare a fine mese. Ecco che allora le vendite calano in maniera repentina e le aziende accusano il colpo.

Dall’altra però sono molti coloro che hanno iniziato a credere che sia possibile limitare gli acquisti, scegliendo meno prodotti (a volte più costosi) di qualità elevata. Questo vuol dire che spesso la scelta vira verso realtà più piccole, si evitano le grandi catene per fare in modo che il made in Italy e l’artigianato abbiano la meglio.

Coin - fonte_Tripadvisor - Focusicilia.it
Coin – fonte_Tripadvisor – Focusicilia.it

Ne ha fatto le spese proprio lui

In questo clima alquanto particolare a farne la spesa è la catena Coin, fondata nel 1916, purtroppo vede scendere la serranda per molti dei suoi punti vendita. Il piano di ristrutturazione è stato inevitabile, per via dei debiti che l’azienda aveva accumulato. L’ultimo dei punti vendita che ha chiuso è quello di Bologna, in via Rizzoli, che ha abbassato definitivamente la saracinesca il 31 luglio 2025.

Un duro colpo per chi ha spesso affidato i suoi acquisti al marchio, ma un piano di risanamento è indispensabile. L’obiettivo è salvaguardare i 1.390 dipendenti ancora in organico e rilanciare il marchio, quindi anche se al momento non si hanno notizie in merito, si spera vivamente in una ricollocazione.